Roma, Pellegrini: "Un orgoglio rappresentare la Roma". L'intervista integrale VIDEO

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Il calciatore della Roma in esclusiva a Sky Sport: "Bisogna ripartire a piccoli step e in totale sicurezza e il primo passo da fare è quello di permetterci di allenarci individualmente all'interno dei nostri centri sportivi. Bisogna farlo anche per rispetto della passione dei tifosi"

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Il via libero definitivo per gli allenamenti degli sport di squadra non è ancora arrivato da parte del Governo, ma la voglia di riprendere è tanta. E Lorenzo Pellegrini, centrocampista della Roma, non lo nasconde sottolineando l’importanza di poter, a piccoli passi, avvicinarsi alla normalità dopo questi mesi difficili per tutto il popolo italiano.  "Riprendere gli allenamenti, il campionato, sarebbe un modo per noi per cercare di essere vicini ai nostri tifosi che sono a casa in un momento difficile, stargli vicino – ammette il calciatore della Roma in esclusiva a Sky Sport – e creargli l’opportunità di passare il tempo diversamente. Oltre al fatto, naturalmente, che il calcio è la nostra passione, il nostro lavoro e ci piacerebbe in sicurezza iniziare il prima possibile".

 

Cosa pensi delle varie prese di posizione dell’Assocalciatori?

"Penso che l’Assocalciatori stia rappresentando alla perfezione quella che è la nostra volontà. Nessun calciatore vuole mettere a rischio la salute di nessuno: degli italiani, di chi lavora vicino a noi, di noi stessi e delle nostre famiglie. La nostra richiesta al momento è quella di permetterci di fare attività nei nostri centri in totale sicurezza, individualmente, come penso che sarà richiesto nel protocollo che sta preparando l’Assocalciatori. Vogliamo cercare di iniziare piano piano, mettendo un piccolo mattoncino alla volta in totale sicurezza e poi vedere quello che succederà più in avanti, sperando in un miglioramento generale per tutta l’Italia, oltre che per il calcio".

 

Ce la farà la Serie A a ripartire? Qual è il messaggio che vuoi lanciare?

"Me lo auguro per me, per i miei colleghi e per tutti i tifosi. Le emozioni che questo sport ci dà sono esclusivamente merito dei tifosi. Ci manca giocare e divertirci in campo, ma anche l’appoggio e la spinta che un tifoso ti dà allo stadio, con un messaggio, un coro. In questo momento è evidente che prima del calcio bisogna pensare alle persone che stanno male, ma dal mio punto di vista dico che per ripartire tutti quanti insieme bisogna che riparta anche il calcio attraverso dei piccoli step e uno di questi, fondamentale, è quello che ci venga permesso di tornare nei nostri centri sportivi per allenarci".