L'ex attaccante rossonero a Casa Sky Sport: "Dal Brasile alla squadra più gloriosa del mondo, un'esperienza unica. Gli infortuni mi avevano fatto perdere fiducia, ma oggi ho girato il mondo e sono più maturo: voglio vincere il campionato brasiliano e tornare in Nazionale"
Un nuovo scudetto da rincorrere, oggi in Brasile. Ma il primo, esattamente 9 anni fa, non si dimentica mai: "Fare parte della squadra più gloriosa del mondo è un'emozione che ancora porto dentro", sorride Alexandre Pato a Casa Sky Sport. "Quando venni in Italia incontrai subito Ancelotti e giocatori che pochi mesi prima avevano vinto la Champions League: è stata una grande responsabilità essere lì, per la prima volta lontano dal Brasile". Il classe '89 al Milan si inserì subito da protagonista, 9 gol in 18 presenze nei primi sei mesi in Italia: "Quei campioni miei compagni di squadra avevano rispetto e umiltà, sempre con una grande voglia di vincere", racconta Pato. "Hanno fatto un gran lavoro con me".
"Dopo lo scudetto facevano a gara per offrirmi la cena"
Oggi Alexandre ha 30 anni, dal Brasile all'Europa e ritorno passando per la Cina. "Tanti campionati diversi sì, ho proprio girato il mondo. E ora sono di nuovo nel mio Brasile con una mentalità diversa rispetto a quando ero al Milan. Ho imparato molto e sono cresciuto, mi sento più maturo". Esperienza che nei momenti più difficili in rossonero avrebbe potuto essere utile. "Quando ho cominciato ad avere gli infortuni ho perso fiducia", ricorda Pato. "Mi chiedevo perché non riuscivo a fare più determinate cose. Ora invece riesco a capire meglio sia il fisico che la testa". Ma nonostante l'addio amaro, l'attaccante a Milano ha lasciato un segno indelebile. "Dopo lo scudetto avrò pagato la cena 5 o 6 volte", sorride. "I ristoranti facevano a gara per offrirmela. Il Milan resterà sempre nel mio cuore". E quel gol-lampo contro il Barcellona, forse il più celebre di Pato in rossonero, è ancora difficile da replicare: "Perché calciai male, mi ero spaventato un po': avevo visto un buco e decisi di lanciare avanti la palla. Voglio anche ringraziare Ambrosini per l'assist che mi fece a Madrid, vincere al Bernabeu è speciale. Oggi continuo a seguire la squadra e sono contento che stia cercando di ritrovarsi". Ma il futuro di Pato, per il momento, è in Brasile: "Cerco di rientrare nella Seleçao (dove manca dal 2013, ndr) e di fare il massimo con il San Paolo, provando a vincere lo scudetto. Tornare in Italia? Ora sto bene qui, ma chissà".