Luciano Spalletti a #CasaSkySport: "Totti? Gli auguro una grande carriera da procuratore"
#CasaSkySportL'allenatore, ospite di #CasaSkySport, ha parlato del rapporto con l'ex capitano della Roma: "Penso di essere stato sempre lo stesso con Francesco, gli auguro di fare una grande carriera da procuratore. Inter? Ho sempre messo risultati squadra davanti a me stesso. Sabatini è un genio. Ritorno del calcio sarebbe un segnale di normalità". E sul futuro: "Alla Fiorentina? A me piacerebbe tornare ad allenare, ma in viola Iachini sta facendo molto bene"
A distanza di settimane dalle parole di Francesco Totti, che aveva spiegato di aver avuto nel rapporto con Luciano Spalletti una Fase 1 e una Fase 2 ("prima quasi da amico e fratello, poi il rapporto si è incrinato"), l'ex allenatore della Roma replica nel corso di #CasaSkySport. "Penso di essere stato sempre lo stesso: chiaramente queste due fasi hanno richiesto un atteggiamento diverso, più coerente. Con Francesco penso di aver avuto un buon rapporto in generale, poi contano i risultati di squadra e devo passare di lì". Con un auspicio per il presente: "Vedo che ha avviato una nuova carriera da manager, ora gli auguro di fare una grande carriera da procuratore".
La maglia di Totti vicino a quella di Icardi
E a proposito dell'ex capitano della Roma, Spalletti ha rilasciato la sua intervista a #CasaSkySport in una location molto speciale. Una stanza con le pareti ricoperte di maglie di calciatori. Ci sono tanti nomi di grandi campioni, da Beckham a Ronaldo. Ma un dettaglio colpisce in modo particolare: la maglia di Totti è posizionata accanto a quella di Mauro Icardi.
"Roma 2016/2017? Fortissima, piena di estro e campioni"
A proposito di Roma, Spalletti ha risposto a una domanda sulla rosa giallorossa 2016/2017: "Era una formazione fortissima, sapeva passarsi bene la palla. Aveva estro, campioni, penso a Salah, Nainggolan, Manolas". Con un centravanti d'eccezione: "Con Dzeko davanti puoi giocare ogni tipo di calcio. Con lui diventa difficile capire quale sia il modulo che esprime meglio, sa fare 30 gol facendone fare altrettanti ai compagni di reparto. Il suo è un calcio totale. Sa fare gol, attaccare la porta, fare da regista. Il suo limite è che ogni tanto si accontentava delle grandi giocate che faceva. Mi ricordo che una volta aveva fatto due gol e nella riunione di inizio settimana io cercavo di stimolarlo. Gli dissi che nella partita mi era sembrato un bottiglione di acqua minerale e lui si irrigidì. Io a quel punto rimasi zitto".
"Sabatini genio del calcio, se fosse un film sarebbe il regista"
Nel corso della diretta lo saluta Walter Sabatini, che lo definisce "un genio. In un anno e mezzo alla Roma abbiamo fatto 130 punti con grande qualità di gioco e all'Inter ha portato la squadra alla Champions League". Parole di stima alle quali Spalletti replica così: "Quando io e Sabatini all'inizio abbiamo lavorato insieme ci siamo annusati come animali randagi, poi è nata un'amicizia totale fatta di stima e professionalità. Uno vedeva l'altro come più malato di calcio rispetto a se stesso. Passavamo notti intere a parlare di calcio e calciatori. Se il calcio fosse un film, Sabatini ne sarebbe il grande regista. Sa sempre trovare giocatori che sappiano emozionare il pubblico. Ricordo nel mercato di riparazione 2015/2016 quando riuscì a portare a Roma Perotti ed El Shaarawy, che poi svoltarono la stagione". Il rapporto con i calciatori come base da cui partire: "Perrotta, ad esempio, partì mediano nel Chievo. Vedevo le sue capacità di inserimento, Vecino me lo ricorda un pò anche se hanno un passo diverso. A Roma c'era Totti che rendeva il nostro 4-2-3-1 un 4-2-3-0 per la capacità di rendersi immarcabile ai difensori avversari".
"Inter? Ho sempre messo risultati squadra davanti a me stesso"
Del biennio all'Inter Spalletti ha un giudizio positivo: "Le difficoltà le abbiamo avute, io ho sempre messo i risultati del club davanti a tutto. Il raggiungimento della Champions è l'obiettivo più importante nel proprio campionato dopo la vittoria dello scudetto. Non ho mai barattato gli obiettivi di squadra con la salvaguardia della mia immagine. Si dice che i panni sporchi si lavino in famiglia, qualche volta si portano alla lavanderia a gettoni e si fa partire la centrifuga".
"Futuro viola? Non vedo l'ora di tornare ad allenare"
C'è chi gli chiede se gli piacerebbe ripartire dalla Fiorentina: "Sono simpatizzante viola - ammette Spalletti - non conta il bel progetto o la possibilità di spendere 200 milioni in un mercato. Allenare a me piace, non vedo l'ora di tornare a farlo. Gli allenatori ora con quello che è successo devono essere pronti anche ad allenare sei mesi, non serve per forza un progetto. La Fiorentina è in buonissime mani, Iachini ha le carte in regola per fare anche campionati di alta classifica". Tra i giocatori, ce ne sono cinque che Spalletti avrebbe voluto guidare:
"Ritorno calcio sarebbe segnale di normalità"
"Uomini forti, destini forti. Uomini deboli, destini deboli". È il mantra dell'allenatore. "L'ho visto sul camice di un medico in questo periodo difficile, mi ha inorgoglito". Per Spalletti l'emergenza coronavirus "è il più grande infortunio di massa nella storia del calcio. Tornare in campo? Non esiste una soluzione equa per tutti. Bisognerà tornare a giocare mettendosi le mani sul cuore, la gente vuole vedere il calcio e io sarei contento di veder ripartire la Serie A. Andrà fatto pensando alla gente che ha lottato in questo periodo, con la consapevolezza che il calcio è uno degli strumenti più utili per tornare alla normalità".