L'allenatore dell'Atalanta parla a "L'Uomo della Domenica", l'approfondimento firmato da Giorgio Porrà, in onda da oggi sui canali Sky Sport. Il concetto di squadra, il legame con Bergamo e la ripartenza: "Dobbiamo resettare tutto quello che è stato prima dello stop. Dobbiamo essere bravi. Probabilmente non i più forti, però vorremmo essere i più bravi”
Ha appena festeggiato un quadriennio sulla panchina dell’Atalanta. Per Gian Piero Gasperini sono stati quattro anni ricchi di soddisfazioni. La Dea è un esempio nel calcio ed ora anche il simbolo della rinascita post pandemia. L’Uomo della Domenica riparte proprio da Bergamo (appuntamento da oggi sui canali Sky Sport e disponibile on demand) e dal suo “condottiero”.
La sua squadra è "sempre emozionalmente connessa con la sofferenza di Bergamo", le parole dell’allenatore che ha spiegato come tutti i suoi giocatori siano rimasti in città durante l’emergenza Covid. Un fattore che può essere importante a livello mentale per la ripartenza. “Dopo la partita di Valencia la situazione è degenerata, poi c’è stata la sospensione del campionato e tutti hanno fatto la scelta di rimanere a Bergamo. Quando è stato possibile, solo alcuni hanno voluto raggiungere i familiari all’estero o si sono fatti raggiungere. In quel periodo tutti avevamo la speranza che il campionato potesse riprendere, anche perché era una stagione così bella ed esaltante per noi che non sembrava vero potesse interrompersi così. Poi il virus ha avuto una espansione incredibile, con quello che è successo a Bergamo in particolare, con il dolore che ha colpito la città, con così tanti morti e lutti. E’ chiaro che poi ha travolto anche i giocatori”.
Una squadra nel vero senso della parola, costruita con una strategia di lungo periodo, il vivaio, la passione per le cose fatte bene che discende dai fratelli Percassi, ex calciatori dello stesso club, caso unico in Italia. “Con i Percassi c’è un rapporto molto forte- spiega Gasperini a L’Uomo della Domenica- e c’è stima e assoluta fiducia tra la squadra, la società e la tifoseria. Un legame alla base dei successi e dei risultati che abbiamo ottenuto in questi anni. Pur cambiando, soprattutto nei primi anni, parecchi giocatori, siamo sempre riusciti ad essere competitivi e mantenere l’Atalanta su alti livelli”.
Bellezza. Un aggettivo spesso accostato alla Dea e al suo gioco. “Si è molto parlato della bellezza del gioco. Io resto per l’efficacia del gioco”, ammette Gasperini. "Tra giochisti e risultatisti non so dove mi computano, ma io punto sempre al risultato. Poi è innegabile che attraverso il giocar bene e lo sviluppo di una buona trama di gioco, sia offensiva che difensiva, hai più opportunità di fare risultato. Di questo sono convinto. Meno di quelli che dicono buttiamo la palla in tribuna, l’importante è fare risultato. Se fosse così lo farei anche io”.
Gasperini ha anche utilizzato la metafora del comportamento dei lupi in branco per illustrare la coesione della sua squadra. “Non è una cosa recente, l’ho trovate e copiata qualche anno fa su internet e mi era piaciuta molto. In natura c’è l’organizzazione di squadra, succede tra i lupi, ma non solo; in tante altre situazioni che dimostrano come la squadra sia fondamentale, importante e dimostra che il leader non è detto che sia quello davanti, può essere anche l’ultimo della fila. Questo mi è piaciuto molto, perché è lui che si preoccupa per tutta la squadra. Quindi, oltre a quelli davanti che aprono la strada ci sono altri che lo proteggono, poi quelli dietro che chiudono e il leader, che può essere in qualunque ruolo: non è detto che sia per forza il giocatore più forte, o quello che realizza più gol, non è sempre così. Può essere qualunque giocatore”.
Gasperini che non vuole essere chiamato “maestro” e che viene paragonato a Brian Clough per la visione di gioco, per la capacità di portare in alto una provinciale, puntando sul gruppo. “Quello con Clough è un paragone molto prestigioso. Ha fatto risultati incredibili che io ancora non sono riuscito a fare; poi era un altro periodo e un altro calcio. Io sono molto contento di quello che stiamo facendo qui all’Atalanta. Soprattutto perchè è riconosciuto ed è apprezzato da tanti, trasversalmente, non solo dai nostri tifosi. Questa per me è una grande soddisfazione, un grande successo”.
L’allenatore dell’Atalanta si è anche ritrovato in squadra un top player. Oggi molti considerano Ilicic il miglior trequartista d'Europa. Scopertosi fuoriclasse a trent'anni suonati, rigenerato da Gasperini che lo racconta così: “Per me è un ottimo attaccante: basta guardare i gol che sta realizzando e neppure uno di testa. Ha anche segnato di destro, che è già una novità per lui. Spero che prima o poi realizzi anche di testa. Josip è fondamentalmente un grandissimo giocatore, ha veramente tutto per esserlo. In questo momento è uno dei top in Europa perché ha raggiuto maturità, resistenza, capacità, ma soprattutto la consapevolezza di essere un grande. Quindi la testa, quella che io chiamo la centralina, molto spesso è più importante del quadricipite”.
Adesso è ora di ripartire. L’Atalanta tornerà in campo domenica 21 giugno contro il Sassuolo (diretta dalle 19.30 su Sky Sport). Sarà bello, difficile, inedito ed emozionante. “Dobbiamo resettare tutto quello che è stato nella stagione precedente- spiega Gasperini- perché questo sarà come un nuovo campionato, con molti temi nuovi, diversi per tutto. Dico che dobbiamo essere bravi, vorremmo essere molto bravi, probabilmente non i più forti, però dovremmo essere i più bravi”.
Appuntamento con "L'Uomo della Domenica- Bergamo" giovedì 18 giugno alle 19.15 e 23.00 su Sky Sport Uno; venerdì 19 alle 18.30 su Sky Sport Football; sabato 20 giugno alle 15.45 su Sky Sport Serie A e alle 23.30 su Sky Sport Football. Domenica 21 alle 13.00 su Sky Sport Serie A e alle 19.15 su Sky Sport Uno. Sempre disponibile on demand. Inoltre, oggi su Sky Sport Uno è "Atalanta Day", un'intera giornata dedicata ai nerazzurri, alle loro imprese ed ai suoi protagonisti.