
La sconfitta della Juventus contro il Milan lascia immutato il distacco in classifica, ma i numeri evidenziano come "questa" Lazio sia molto diversa da quella pre-lockdown. Come se la pausa avesse spezzato un incantesimo

Delusione, ma anche rimpianto. Il primo sentimento è inevitabile, in casa Lazio, dopo gli ultimi risultati. Il secondo è alimentato dal ko della Juventus, che lascia aperta la porta alla speranza ma impone una riflessione: la Lazio “post-lockdown”, “questa Lazio”, può lottare per lo scudetto?
Lecce-Lazio 2-1, gol e highlights
MEDIA PUNTI
Prima del lockdown: 2.3 a partita
Dopo il lockdown: 1.2 a partita
Guardandosi alle spalle, però, aumentano i rimpianti per la Lazio, che ha evidenziato una netta differenza di rendimento tra le gare prima e dopo il lockdown. Un dato su tutti, quello della media-punti: 2.3 in 26 partite prima dello stop del campionato, 1.2 a gara nelle 5 dopo la ripresa

SCONFITTE
Prima del lockdown: 2 in 26 giornate
Dopo il lockdown: 3 in 5 giornate
Dalla ripresa del campionato, la Lazio ha giocato 5 partite con ben 3 sconfitte (Atalanta, Milan, Lecce: le ultime due consecutive) e 2 vittorie. Sei punti sui 15 a disposizione contro i 12 della Juventus. Se il campionato si era fermato con le due squadre separate da un punto in classifica, in poco più di due settimane sono diventati 7. Tre sconfitte nelle ultime 5 partite è un dato allarmante soprattutto se si pensa che, nelle precedenti 26, la Lazio aveva perso solo 2 volte

MEDIA GOL FATTI
Prima del lockdown: 2.3 a partita
Dopo il lockdown: 1.4 a partita
Ha rallentato anche Immobile, con “solo” due gol nelle ultime 5 (quattro quelle giocate, una saltata per squalifica). Differenza netta se si pensa che nelle prime 26 giornate aveva segnato 27 gol, praticamente uno a partita in media. E di conseguenza tutto l’attacco, capace comunque di andare sempre a segno, tranne che nel 3-0 contro il Milan (la partita saltata da Immobile)

GIORNATE DI ASSENZA DEI TITOLARI PER INFORTUNIO
Prima del lockdown: 13 (in 26 turni)
Dopo il lockdown: 12 (in 5 turni)
Non solo le squalifiche: anche l’infermeria piena ha costretto Inzaghi a fare i conti con una rosa ridotta all’osso in un momento in cui si gioca ogni tre giorni

Infine l’aspetto mentale, come se il lungo stop avesse spezzato “l’incantesimo”. Significative, a questo proposito, le parole di Immobile (“Non siamo sereni, non ci divertiamo più”) e quelle di Inzaghi, che in pratica ha già fatto il bilancio della stagione
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