Il croato è stato fermato nella notte da una pattuglia di carabinieri dopo essere passato con il rosso in Piazza Cantore, non lontano dai Navigli, ed è risutato di poco positivo all'alcoltest. Linea dura dell'Inter: il club prenderà provvedimenti, in arrivo una multa pesante
Ultime ore piuttosto movimentate per Marcelo Brozovic che nella notte fra venerdì e sabato è stato fermato da una pattuglia di carabinieri a bordo della sua Rolls Royce Cullinan dal valore di oltre 350 mila euro. Il centrocampista dell'Inter, pochi istanti prima, era infatti passato con il semaforo rosso in Piazza Cantore, non lontano dalla zona Navigli, a Milano. Sottoposto all'alcoltest, il croato è risultato leggermente oltre i limiti consentiti, vedendosi così ritirata la patente. 0,54 grammi di alcol per litro di sangue, di pochissimo superiore al limite massimo consentito dalla legge di 0,50. Sanzione, tuttavia, inevitabile. E non è finita qui, perché Brozovic è stato anche multato per la targa tedesca dell'auto, che risulta intestata a una società con sede a Monaco di Baviera, nonostante il giocatore sia residente in Italia da più di 60 giorni. L'Inter non ha rilasciato comunicato ufficiali, ma considerato il comportamento della società nerazzurra per casi simili nel passato (Nainggolan) al croato dovrebbe arrivare una multa ben più pesante rispetto a quella comminatagli dalla polizia locale.
Linea dura della società
Linea dura da parte dell'Inter. Stile Marotta. Come fatto con Skriniar dopo l'ultima espulsione o con Nainggolan l'anno scorso, anche per Brozovic stesso trattamento: il club prenderà provvedimenti. In sintesi per il croato è in arrivo una multa pesante in seguito alla vicenda del ritiro della patente. La società Inter non transige e applica a tutti la stessa dura legge. In un momento di incertezza generale un segnale di fermezza.
Momento no
Non è un momento facile per Brozovic, calato come il resto della squadra. Il centrocampista classe 1992, 35 presenze e tre gol in stagione, non vince una partita di campionato con i nerazzurri addirittura dal derby del 9 febbraio scorso. Poi le sconfitte con Lazio e Juve, il lungo lockdown e il problema al polpaccio che gli ha impedito di prendere parte alle sfide con Sampdoria, Sassuolo e Parma. Infine la panchina nel 6-0 di San Siro al Brescia e il ritorno, coinciso però con il ko contro il Bologna e il pareggio di Verona.