La grande parata di Sirigu, il colpo di tacco di Ibrahimovic, il dribbling di Gaston Ramirez e altre grandi giocate dalla prima giornata di campionato
SERIE A: HIGHLIGHTS - CLASSIFICA
Sabato la Serie A è tornata dopo una delle stagioni più critiche e una delle pause più brevi della storia del nostro campionato. Il calcio italiano ha attraversato un'estate frenetica, tra partite ogni tre giorni e protocolli di sicurezza, e adesso vede finalmente alcuni segni di ritorno alla normalità, come abbiamo imparato a dire - come per esempio l'entrata di mille tifosi allo stadio per ogni partita. Soprattutto, è tornato il calcio giocato e non ha deluso, nonostante molte squadre siano ancora in costruzione. Abbiamo finalmente visto la prima convincente uscita della Juventus di Pirlo, il dominio tecnico e atletico di un Ibrahimovic immortale, i primi passi di Osimhen, le difficoltà del gioco di posizione di Roma e Sassuolo. In mezzo tante giocate da ricordare, tra cui quelle che abbiamo selezionato qui sotto.
La grande parata di Sirigu
Tra il 2016 e il 2017 la carriera di Sirigu sembrava vicino alla conclusione. Scartato dal PSG, riserva nel Siviglia, bombardato nell’Osasuna (in 18 partite prese addirittura 51 gol). Al suo arrivo a Torino nessuno si poteva aspettare che sarebbe stato, ancora tre anni dopo, uno dei migliori portieri della Serie A, forse il più presente in questa rubrica che evidenzia gli interventi più spettacolari.
Sirigu è sempre stato un portiere forte “tra i pali”, reattivo e attento, ma alcune parate, come questa sul colpo di testa di Kouame, sono semplicemente difficili da spiegare. La schiacciata dell’attaccante della Fiorentina rimbalza così vicino alla linea di porta che Sirigu non può pararla, deve piuttosto smanacciarla via appena prima varchi la linea, una necessità che lo costringe a un intervento non convenzionale, che richiede grande istinto e grande tecnica. Se negli ultimi anni il Torino è apparso come una squadra senza identità, il suo portiere rimane uno dei migliori del nostro campionato.
Il filtrante al volo di Cigarini
Il Crotone ha esordito male, perdendo 4-1 contro il Genoa, ma è vero che, come ha detto Giovanni Stroppa dopo la partita, non è andato così male come potrebbe far pensare il risultato, specie nel primo tempo, nonostante i due gol subiti nei primi dieci minuti. La squadra calabrese è stata fragile a livello difensivo, ma ha mostrato idee interessanti in fase di costruzione, affidando l’uscita della palla dalla difesa a due giocatori tecnici come Marrone e Cigarini, schierati come vertici centrali del rombo di costruzione, il primo come difensore centrale e il secondo nel ruolo di regista.
Ovviamente quando era sotto pressione il Crotone non si faceva problemi ad alzare la palla verso Simy, come nell’azione qui sopra, ma anche in questo caso è evidente il ruolo di Cigarini per far avanzare l’azione. È lui a raccogliere il pallone dopo il colpo di testa di Zapata e poi a gestirlo per farlo arrivare nell’area del Genoa. Prima appoggia al volo col sinistro a Messias, un passaggio corto che dà il tempo di avanzare all’esterno destro, Rispoli, poi con altrettanta naturalezza va in verticale sul compagno che sta scattando sulla fascia con un passaggio al volo che taglia le linee del Genoa e trova Rispoli dietro la difesa. L’azione non si conclude bene per il Crotone perché Biraschi riesce a recuperare e a intercettare il tentativo di cross di Rispoli, ma lascia intuire l’importanza di un regista come Cigarini, in declino a livello fisico ma ancora in grado di dire la sua affidandosi alla tecnica e alla visione di gioco, in una squadra con poca qualità come quella di Stroppa.
Il controllo di Bonazzoli
Questa non è una giocata appariscente ma è utile a mostrarci che Bonazzoli ha un’esplosività e una potenza da da toro, da cane molossoide (è così sbagliato definirlo “la risposta italiana a Lautaro Martinez?). A impressionare non è tanto la dolcezza dello stop col sinistro, ma è la forza con cui si scrolla di dosso Cuadrado e lo brucia sui primi passi. Cuadrado, non il giocatore più lento della Serie A.
Bonazzoli è uno di quegli attaccanti che scoppiano di salute, tutto scatti, salti, acrobazie. Non c’è un’azione che non giochi alla massima intensità, nessun duello individuale che non affronti come una questione di vita o di morte. Quando calcia il pallone sembra volerlo far scoppiare, quando va in contrasto lo fa con la disperazione di un mediano inglese degli anni 80. È questa intensità che rende speciale Bonazzoli, protagonista di un grande finale di stagione post-lockdown e che spera di ripetersi quest’anno in una Sampdoria carente di soluzioni creative.
Il dribbling di Gaston Ramirez
Gaston Ramirez sta iniziando la sua quinta stagione in Serie A. Oggi possiamo dire di conoscerlo come un cugino che non vediamo spesso, ma con cui abbiamo condiviso alcuni bei momenti. Forse potevamo aspettarci di più da lui, almeno se ricordiamo le prime due stagioni al Bologna, ma insomma: non sono tanti i giocatori con la sua tecnica nel nostro campionato e questa danza tra Cuadrado e McKennie ne è la dimostrazione.
Ramirez riceve un passaggio verticale spalle alla porta e con il controllo di sinistro si orienta verso il lato sinistro del campo, sembra quasi voler attirare la pressione di quanti più avversari. Sempre con il sinistro finta il tiro, se l’aggiusta, la sposta indietro e poi in avanti, manda al bar i due avversari con un piede solo, usandolo tutto: il piatto, la punta, la suola. Il sinistro di Gaston Ramirez è uno dei piccoli segreti che rendono il nostro campionato così bello e speriamo di poterne godere il più possibile in questa stagione.
Il colpo di tacco di Ibra
Intervistato dopo la partita contro il Bologna, Zlatan Ibrahimovic ha detto che se avesse avuto vent’anni avrebbe segnato quattro gol. Invece ne ha segnati due, comunque decisivi per far esordire il Milan con una vittoria e per allungare a 13 partite la striscia di imbattibilità in campionato dei rossoneri.
Non sono comunque solo i gol a misurare la sua importanza nella squadra di Pioli, ma tutte quelle giocate che permettono ai rossoneri di attaccare con ordine o di ricavare un’occasione da palloni all’apparenza innocui. Qui ad esempio Ibra prima chiude con il tacco un triangolo con Calabria sulla fascia destra, poi, sul nuovo passaggio del terzino rossonero, finta di saltare Tomiyasu sull’esterno controllando con il sinistro e invece cambia direzione spostandosi la palla ancora con il tacco. Ibra in effetti riesce a ricavarsi lo spazio per tirare in porta con il sinistro, ma in questo caso le grandi giocate sono due: anche Tomiyasu, infatti, è rapido a girarsi e a deviare in scivolata il tiro dello svedese, mandando la palla in calcio d’angolo.