Genoa, Zappacosta: "Il focolaio di coronavirus? Poteva succedere in qualunque squadra"

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L'esterno rossoblù, intervistato da l'Equipe, racconta come è nato il focolaio al Genoa (al momento 10 calciatori restano positivi al Covid-19, tra cui lo stesso Zappacosta): "È cominciato tutto con Perin: il problema è che il giorno in cui il suo tampone è risultato positivo, Mattia era già contagioso e aveva contaminato qualcuno in spogliatoio. Sarebbe potuto accadere in qualsiasi club, i rischi sono alti: bisogna riflettere e trovare soluzioni".

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Ancora positivo ma senza più sintomi, Davide Zappacosta, esterno del Chelsea in prestito al Genoa, con il quale ha esordito andando a segno nella prima giornata, ha raccontato al quotidiano francese l'Equipe la genesi del focolaio che ha colpito il club rossoblù, spiegando che quanto accaduto "sarebbe potuto accadere in qualsiasi club. I rischi sono alti: bisogna riflettere e trovare soluzioni".

"Non avevamo scelta, la partita con il Napoli era confermata"

Nel corso dell’intervista, Zappacosta ha raccontato come si è sviluppato il virus. "È cominciato con Mattia Perin. Il giorno prima di avere sintomi era negativo, poi non appena è stato trovato positivo è finito in isolamento. Il problema è che il giorno in cui il tampone era positivo, era già contagioso e aveva contaminato qualcuno in spogliatoio. E da lì è iniziato tutto. Ma i tamponi successivi fatti agli altri giocatori erano negativi, anche se molti di noi eravamo già stati contagiati, me incluso. Purtroppo non avevamo scelta, dovevamo comunque andare a Napoli, visto che la partita era stata confermata", ha detto il giocatore ricordando la sconfitta del San Paolo dove, dopo un buon primo tempo chiuso in svantaggio di un gol, la squadra di Maran è crollata nella ripresa subendo in totale sei reti.

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