Lukaku: "Un calciatore ha bisogno di vincere: Inter e Conte scelta giusta"

Serie A

Parla l'attaccante belga: "Ogni giocatore a un certo punto ha bisogno di vincere e Conte è l'allenatore giusto per farlo, così come l'Inter è la società ideale. L'anno scorso abbiamo fatto bene, ora dobbiamo continuare a crescere. Siamo un gruppo unito, mai nessuno resta da solo. Ho dedicato tutta la mia vita al calcio, il segreto è l'umiltà"

Romelu Lukaku è stato il protagonista di uno degli appuntamenti de Il Festival dello Sport organizzato da La Gazzetta dello Sport. L'attaccante belga ha parlato un po' della sua vita, partendo ovviamente dall'ultima tappa: la scelta dell'Italia e del progetto Inter. "Se un calciatore vuole giocare con Antonio Conte deve sacrificarsi in tutto, sia a livello fisico che tattico – le sue parole - Per me non era facile, io vivo per il gol. Ma un giocatore ha bisogno di vincere qualcosa e ho scelto lui perché so che è l'allenatore giusto, così come l'Inter è la società giusta. Stiamo facendo bene, ma dobbiamo pensare a migliorarci sempre. Champions League? L'anno scorso abbiamo fatto bene in Europa, ma ora dobbiamo ripeterci in campo e non fuori con le parole".

"Inter, che gruppo. Siamo veramente uniti"

Poi Lukaku ci porta nello spogliatoio nerazzurro: "I più divertenti sono Sensi, Young, Lautaro Martinez, Handanovic e Barella. Quello più serio? In questa squadra non c'è. Stiamo sempre tutti insieme, il gruppo è veramente unito. Non c'è uno che resta da solo". Tre personaggi che vorrebbe conoscere? "Avrei voluto incontrare Kobe Bryant, Mandela e Tupac Shakur". Sulle porte chiuse, aggiunge: "Lo stadio vuoto è brutto. Si sente tutto. Nella partita contro il Brescia dissi qualcosa che non dovevo dire, ma si sentì pure in tv e poi sui social uscirono varie cose divertenti. È bello giocare in uno stadio pieno, spero che i tifosi possano ritornare al più presto. Razzismo? Per la prima volta mi è capitato, ma non ci voglio pensare. In città la gente mi porta sempre rispetto e amore, così come sui social. Voglio dare tutto per l'Inter, così che anche i tifosi delle altre squadre mi rispettino".

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"Tutta la mia vita per il calcio, il segreto è l'umiltà"

L'attaccante nerazzurro racconta poi il suo percorso per diventare un campione: "Ho sempre avuto il progetto di essere un calciatore, tutti i giorni della mia vita ho lavorato per questo. Non uscivo mai: scuola, allenamento e casa. Io e mio fratello abbiamo avuto questa disciplina, il calcio era il nostro sogno: siamo stati fortunati ad avere una madre e un padre che ci hanno sempre aiutato. Ai ragazzi di oggi dico di essere sempre umili, è il segreto per diventare un campione. Nel tempo libero mi piace fare remix a casa, mi rilassa. Quando sono in campo mi arrabbio molto velocemente, quindi fuori dal campo ho bisogno di rilassarmi". I suoi esempi? "Di Hasselbaink ricordo il primo gol fatto al Chelsea con un tiro all'incrocio dei pali, da quel giorno ho pensato di doverlo imitare. Poi ho visto Gianluca Vialli, ho una cassetta della finale Chelsea-Stoccarda, quando Zola ha segnato. L'altro momento che ricordo è il gol di Ronaldo nella finale di Coppa UEFA tra Inter e Lazio".

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