L'allenatore nerazzurro in vista della sfida col Genoa: "Sono felice per la strada intrapresa, ora siamo una struttura solida. Nessun squadra ci ha mai dominato. Troppi gol subiti? Non sono preoccupato, molte reti arrivate per singole disattenzioni. Anche il Liverpool ha impiegato 4 anni a costruirsi"
Tornare subito al successo dopo la sconfitta nel derby contro il Milan in campionato e il pareggio contro il Borussia Moenchengladbach in Champions League. L'Inter di Antonio Conte (7 punti nelle prime 4 giornate) si prepara ad affrontare in trasferta il Genoa – sabato alle ore 18 in diretta su Sky Sport Serie A (satellite, digitale terrestre e internet) e Sky Sport 251 (satellite e internet) – nel match valido per la 5^ giornata di Serie A. Una gara che l’allenatore nerazzurro ha presentato così in conferenza stampa.
Terza gara in sette giorni, come sta gestendo le energie e che Genoa si aspetta?
"Stiamo cercando di far recuperare i giocatori e allo stesso tempo stiamo preparando le gare, dobbiamo fare così. Dobbiamo provare a recuperare i calciatori dal punto di vista psicofisico e poi allo steso tempo bisogna preparare le gare alla giusta maniera. La maggior parte dei calciatori stanno giocando sempre".
Più preoccupato per le difficoltà legate ai gol subiti o per le assenze?
"Non sono preoccupato, abbiamo intrapreso la strada giusta, quella che rende felice me, i calciatori e il club per il tipo di calcio che facciamo. La situazione va sempre affrontata a testa alta, senza dare troppo peso alle assenze e a quello che ci sta succedendo. Stiamo giocando bene, stiamo facendo un buon calcio raccogliendo di meno rispetto a quanto produciamo, spesso veniamo puniti da nostre disattenzioni. Sono felice rispetto a quello che danno i miei calciatori: andiamo avanti senza alcun problema".
La caratteristica da ritrovare per ritrovare continuità? È mancata intensità?
"Contro i tedeschi in Champions siamo stati superiori dal punto di vista dell’intensità, magari spesso vi fate condizionare dal risultato. Guardando le prestazioni devo ritenermi soddisfatto, per la mentalità, l’idea è sempre quella di fare la partita da grande squadra. Nelle ultime 3 partite ci sono stati fattori negativi per noi".
Ci può essere una felicità che prescinde dal risultato? Per arrivarci bisognerà passare da qualche pareggio o sconfitta?
"Dobbiamo dare il 100% sempre per cercare di ottenere i risultati, oltre le prestazioni. A volte accade, altre no. Possiamo prendere come esempio il Liverpool di Klopp che non ha vinto niente 4 anni, ora è una macchina da guerra. Erano felici perché stavano costruendo qualcosa di importante. Noi stiamo costruendo qualcosa di importante anche, la strada intrapresa tutti insieme è quella giusta. Anche dall’esterno si nota che l’Inter è una struttura solida che si sta assestando a differenza degli anni precedenti".
Quanto conta il fattore psicologica in questo momento?
"Non bisogna intervenire in maniera pesante, perché questo è un grippo di calciatori che sono prima di tutto degli uomini. La “barra è dritta”. Quando vediamo determinati atteggiamenti da parte dei calciatori non possiamo che essere soddisfatti. Vedo più negatività fuori, vedo che da fuori cercano di minare certezze che noi stiamo costruendo”.
L’Inter segna tanto e incassa un po’ troppo. Rispetto all’anno passato, perché si fa più fatica a trovare l’equilibrio? C’è qualcosa di particolare da correggere?
"Noi stiamo cercando di coinvolgere tutta la rosa ed è inevitabile che alcuni interpreti e certe caratteristiche siano cambiate rispetto allo scorso anno. Cerchiamo di riportare i nostri concetti ed essere fedeli a quello che vogliamo fare. Abbiamo subito qualche gol di troppo, spesso evitabilissimo, visto che spesso e volentieri queste reti incassate sono dipese da situazioni individuali. Abbiamo avuto tanto assenti e alcuni giocatori hanno dovuto fare esperienze e capire situazioni nuove giocando, perché lo scorso anno non erano con noi in questa squadra. Noi cerchiamo sempre di fare la partita. Nessuna squadra ci è stata superiore, nessuno ci ha mai dominato. La mentalità è questa, la strada per tornare a essere grandi e solidi è questa".