Carlo Verdone, troppo forte: 70 anni con la Roma nel cuore. FOTO
Il grande regista e interprete di alcune delle commedie più brillanti nella storia del cinema italiano, creatore di un'infinita galleria di maschere comiche, compie 70 anni. Super tifoso romanista, con una passione smisurata per Totti ("Francè, te amo"), è stato anche capitano della Nazionale Attori
"Un bel giorno, senza dire niente a nessuno, me ne andai a Genova e mi imbarcai su un cargo battente bandiera liberiana...". Il nostro viaggio nell'universo verdoniano non può che cominciare dalla scena epica di Borotalco, un "mantra" della comicità del regista e attore romano, che il 17 novembre compie 70 anni. Una vita per il cinema e... per la Roma, di cui è uno dei tifosi più illustri.
IL DEBUTTO ALLO STADIO - A Carlo il calcio piacque subito, stregato dalle figurine Panini. Papà Mario - critico cinematografico e docente universitario di origini senesi - lo portava al Circo Massimo la domenica mattina per tirare due calci al pallone insieme al fratello Luca. La sua prima partita allo stadio non fu, però, della Roma, di cui era già tifoso: bensì un Siena-Rimini, durante la quale l'integerrimo professore si lasciò andare a un duello di ombrellate con un tifoso riminese, una scena che lo divertì molto e "umanizzò" la figura del padre ai suoi occhi.
ER CAPITANO - L'attore è stato anche capitano della Nazionale Attori, di cui faceva parte anche il suo grande amico Massimo Troisi. Finché, un giorno, Carlo non decise di appendere le scarpette al chiodo, stanco dell'ennesimo insulto piovuto dalle tribune: "Aò, sette! Nun sei bono manco pe' la primiera!" (così, pare, venne apostrofato da un tifoso un po' troppo esigente, che lo convinse a chiudere definitivamente con il calcio).
UN SACCO BELLO - "Scusa, donde està otello della juventud?". "Otello?". "Sì, de la giuventus". "D'a Juventus?! In che senzo?!". Nel 1980 Verdone condensa nel suo film d'esordio Un sacco bello una gamma di "maschere" che l'avevano lanciato nel panorama televisivo come uno dei cosiddetti "nuovi comici", al fianco di Troisi, Roberto Benigni e Francesco Nuti nel programma di Enzo Trapani No stop. Su tutti Ruggero (l'hippie), Leo Nuvolone e don Arfio...
SO' GRECHE - Dopo il successo del primo film torna al cinema con Bianco, rosso e Verdone (1981), Borotalco appunto (1982) e Acqua e sapone (1983). Tra i personaggi più amati della trilogia ci sono la Sora Lella Fabrizi e Mario Brega, che aveva conosciuto a casa di Sergio Leone, primo produttore di Verdone. Padre di Ruggero ("Fascio a me? Io so' comunista così!"); suocero di Sergio/Manuel in Borotalco, con il leggendario racconto della passeggiata in via Veneto insieme alla figlia ("Arzate cornuto, arzate!") e guru delle olive elleniche ("So' bone?". "So' greche").
IL COGNATO CHRISTIAN - Brega è anche il camionista nella scena della puntura alla nonna - sempre la Sora Lella - dell'ingenuo Mimmo di Bianco, Rosso e Verdone ("Ah giovanò, sta mano pò esse fero e pò esse piuma. Oggi è stata 'na piuma..."). In Borotalco ritroviamo invece Angelo Infanti (il "vero" Manuel Fantoni) e un amico storico di Carlo, di cui diventerà realmente il cognato: Christian De Sica. Ricorderete sicuramente quel balletto...
I DUE CARABINIERI - Nel 1984 - fresco di scudetto con la Roma di Liedholm, Di Bartolomei, Pruzzo, Conti e Falcao - Verdone recita insieme ad un altro tifoso illustre, ma biancoceleste... Enrico Montesano, ne I due carabinieri. Il rapporto tra i due s'interruppe dopo la lavorazione di quel film per incompatibilità professionali, ma qualche anno più tardi - potere del calcio - fu proprio un derby del cuore l'occasione per ricostituire la coppia.
TROPPO FORTI - Nel 1986 Verdone realizza, giovanissimo, il sogno di una vita: dirige Alberto Sordi - di cui è considerato l'erede artistico - in Troppo forte, nella parte di un visionario avvocato, nien'altro che un mitomane, il conte Giangiacomo Pigna Corelli in Selci. Albertone che fu un grande romanista anche al cinema, come nel film Il marito ("Appena nato il primo vagito fu Forza Roma!").
M'HAI CAPITO, MORO? - Verdone in Troppo forte è Oscar Pettinari, una delle macchiette più amate della sua infinita rassegna: su tutte la scena al bar ("Il rapporto col flipper è come un rapporto sessuale, come 'n amplesso... Non è il polso che deve dà 'a spinta alla pallina, ma il ventre. M'hai capito, moro?"); e da stuntman nella fantomatica palude della Rhodesia, tra barracuda e piranhas...
MALEDETTO IL GIORNO... - Verdone si è sempre circondato di ottime e splendide attrici, e anche delle appassionate tifose di Roma e Lazio. Tra il 1988 e il 1994 si affida a delle "laziali" in alcuni dei suoi film più riusciti: Nancy Brilli (Compagni di scuola), Margherita Buy (Maledetto il giorno che t'ho incontrato), Francesca Neri, moglie di un giallorosso "fondamentalista" come Claudio Amendola (Al lupo al lupo) e Asia Argento (Perdiamoci di vista).
'O FAMO STRANO? - Tra le "lupacchiotte" ecco Claudia Gerini (nel Viaggi di nozze di "lo famo strano"; Sono pazzo di Iris Blond; Grande, grosso e... Verdone); e nella sua produzione più recente Michela Ramazzotti (Posti in piedi in paradiso), Paola Cortellesi (Sotto una buona stella), Ilaria Pastorelli (Benedetta follia). E "perfino" una juventina sfegatata, Laura Chiatti (Io, loro e Lara).
"Convocato" spesso dal club giallorosso per la presentazione della nuova stagione: come nel 1997-98, con Antonello Venditti, per la Roma di Zeman, tecnico da sempre molto stimato dall'attore.
MAGICO - E fu proprio Carlo, nell'estate del 2000, a lanciare la nuova maglia della Roma, che il 17 giugno del 2001 vincerà il suo terzo scudetto.
MONDIALE - Gran cerimoniere al Circo Massimo per la festa degli Azzurri di Lippi campioni del mondo nel 2006 in Germania.
MANUALE D'AMORE - Ma anche Verdone di "coppe" e premi ne ha sollevati parecchi, tanti da regista, ma anche da interprete: David di Donatello e Nastro d'argento come migliore attore non protagonista nel 2005 per Manuale d'Amore, di Giovanni Veronesi, che lo dirigerà anche nei due capitoli successivi del 2007 e 2011, tutti prodotti da Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli. Da brividi il monologo in terrazza: "Carlo, ne è valsa la pena? "Ne è valsa la pena, ne è valsa veramente la pena...".
Tra i riconoscimenti che porta nel cuore un "David Speciale" che gli è stato consegnato nel 2008 dalla sua bellissima figlia Giulia.
LA GRANDE BELLEZZA - E poi l'Oscar nel 2014 per il film di Paolo Sorrentino, che ha contribuito a vincere con la sua magistrale interpretazione di Romano, l'amico del protagonista Jep Gambardella alias Toni Servillo. "Roma mi ha molto deluso", dirà il personaggio affidato a Verdone prima del congedo da una città che lo aveva ferito nel profondo.
FRANCE', TE AMO - Roma, la Grande Bellezza e... Francesco Totti, amico e mito di Carlo. "Quando lo vedrò salutare l'Olimpico - dichiarò prima del suo addio al calcio - piangerò senza tristezza. Provo un'immensa riconoscenza per quest'uomo che mi ha riportato allo stadio, ha fatto innamorare del calcio mio figlio e ha scandito il tempo della mia paternità. È stato un viaggio meraviglioso". Per i 40 anni del campione, pubblicò un video irresistibile. "Ma chessò quaranta pe' te, papà e mamma t'hanno fatto de' marmo. Tu sei tutto pe' sta città... Francè, te amo".
