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Napoli, da Higuain a Gattuso: tutti i murales della "Mostra-Stadio Maradona". FOTO
Inaugurata a Napoli la stazione della Cumana "Mostra-Stadio Maradona", intitolata a Diego, ridisegnata con una serie di murales che raccontano il Pibe de Oro e la storia del club azzurro dalla sua nascita ai giorni nostri: tra gli altri raffigurati Ciro Ferrara, Fabio Cannavaro, Cavani, Hamsik, Lavezzi, Higuain, Insigne e Gattuso
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All'inaugurazione del 5 dicembre il presidente Aurelio De Laurentiis, accompagnato da Victor Osimhen. "È una sensazione straordinaria passeggiare ripercorrendo la storia di questo Napoli, reso ancora più glorioso da questa stella caduta che è Maradona - ha detto il numero uno della società -. Diego campeggia con una corona in testa, come un re. Manca Ferlaino ma ci sarà presto, e sarà inserito pure Osimhen, l'astro più forte dei prossimi anni".

De Laurentiis ha parlato anche dello stadio che sarà intitolato al Pibe de Oro: "Ho sempre pensato che un impianto nuovo si sarebbe dovuto dedicare a lui. Incontrerò a breve il sindaco De Magistris e decideremo se chiamarlo "Maradona Stadium" o "Maradona Arena".
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"Forza Napoli sempre" il titolo dell'opera, con i ritratti ricavati dalle foto dell'archivio Carbone. Tra i murales non poteva mancare, naturalmente, quello di Dries "Ciro" Mertens, che ha superato proprio Maradona e i suoi 115 gol diventando il recordman assoluto di reti del club partenopeo.
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Nel corso della presentazione, il presidente azzurro si è soffermato anche su questioni legate al campo e alla stretta attualità del Napoli: "Per il rinnovo di Gattuso ci siamo messi d'accordo un mese e mezzo fa - ha confessato -. Il tempo di scrivere i contratti e passare ai legali che lo rappresentano in Portogallo, andava messo solo nero su bianco".
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Il capitano Lorenzo Insigne è stato immortalato tra Maurizio Sarri e Carlo Ancelotti, che hanno preceduto Gattuso sulla panchina del Napoli.
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Kalidou Koulibaly è riprodotto nella sua esultanza, verosimilmente quella successiva al gol dello Stadium contro la Juventus.
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La rovesciata firmata al San Paolo da Gonzalo Higuain il 14 maggio del 2016 contro il Frosinone, il gol che consentì al Pipita di superare le 35 reti di Gunnar Nordahl e diventare il calciatore ad aver realizzato più gol (36) in un campionato di Serie A.
Stadio Maradona a Napoli e non solo: gli impianti intitolati a grandi campioni. FOTO.jpg.transform/gallery-horizontal-mobile/dee1b341809dfb29aa12fc895a9ac01c9743f29d/img.jpg)
Il "saluto" della stazione Cumana a Diego Armando Maradona, scomparso a Tigre il 25 novembre.
Maradona e il Napoli, una storia piena di successi. FOTO
C'è un'altra proposta in cantiere: "Con il sindaco - ha aggiunto De Laurentiis - parleremo anche di un museo virtuale che voglio creare all'interno dello stadio per far rivivere le gare del passato o quelle giocate nell'ultima giornata di campionato. Indossando un casco si può giocare con Maradona o con i propri beniamini".
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Un altro degli idoli dei tifosi azzurri: Edinson Cavani, che ha giocato a Napoli dal 2010 al 2013 realizzando 78 gol in 104 partite.
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E poi il "Pampa" Sosa, che ha trascinato il Napoli dalla Serie C alla A tra il 2004 e il 2008, legatissimo a Diego (indossò anche la "10" e gli dedicò un gol, in lacrime, mostrando una maglia con l'immagine di Maradona e la scritta: "Chi ama non dimentica, onore a chi ha fatto la storia del Napoli").
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Allenatore di quel Napoli era Edy Reja e tra le "bandiere" di quella squadra il difensore Gianluca Grava.
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E ancora un altro argentino amatissimo da queste parti, il Pocho Lavezzi, al fianco di Walter Mazzarri: insieme l'attaccante e il tecnico ricondussero il Napoli in Champions e il 20 maggio del 2012 sconfissero in finale di Coppa Italia la Juventus per 2-0, riportando il trofeo ai piedi del Vesuvio dopo venticinque anni, dai tempi di Maradona.
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Ma anche Fernando De Napoli e Francesco Romano, che campeggiano accanto alla storica frase di Omar Sivori, azzurro dal 1965 al '68: "Tutti i calciatori dovrebbero provare cosa significa giocare nel Napoli".
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Con Ferrara ci sono anche il bomber Bruno Giordano e Ottavio Bianchi, allenatore del primo scudetto, nel 1987.

Alla sinistra di Maradona il compagno d'attacco brasiliano Antonio Careca, che insieme a Diego e Giordano formava la cosiddetta "MA-GI-CA".
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Quindi l'attaccante Andrea Carnevale, altro grande protagonista di quel Napoli dei miracoli.
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E ancora Alberto Bigon - tecnico del secondo scudetto, nel 1990 - e Gianfranco Zola, che ereditò la maglia numero 10 di Maradona.
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Omaggio anche a due napoletani "veraci" come il portiere Pino Taglialatela e Fabio Cannavaro, che cominciò proprio dalla squadra della sua città la "scalata" al Mondiale e al Pallone d'Oro.
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