Milan-Lazio, le chiavi tattiche della sfida
ultimo uomoPioli dovrà trovare una soluzione alle molte assenze, Inzaghi proverà ad approfittarne per dare continuità alla vittoria col Napoli. La partita Milan-Lazio sarà disponibile alla visione anche sul canale satellitare DAZN1 per i clienti che hanno aderito all'offerta Sky-DAZN
Già l’anno scorso, un po’ a sorpresa, Rade Krunic aveva giocato contro la Lazio. Stefano Pioli era alla sua quarta partita come nuovo allenatore e il Milan era molto diverso da quello di oggi. Non c’era ancora stato il passaggio al 4-2-3-1 e Krunic aveva giocato da mezzala sinistra in un centrocampo a tre con Bennacer e Paquetá, con il compito di marcare Milinkovic-Savic e limitarne le ricezioni, soprattutto sui palloni alti. Per Pioli, evidentemente, il centrocampista bosniaco era il più adatto a contrastare Milinkovic-Savic a livello fisico, tanto da tenere in panchina Kessié, che però, va detto, era lontano dai livelli di forma attuali.
Oggi Krunic sembra l’unico centrocampista sicuro di giocare contro la Lazio, probabilmente si ritroverà di nuovo nelle zone di Milinkovic-Savic e ancora una volta si occuperà di rendere poco agevoli le sue ricezioni. A centrocampo il Milan ha infatti diverse assenze. Mancherà la coppia titolare: Bennacer è infortunato e Kessié è squalificato. Anche Tonali poi, il primo cambio dei due titolari, è in dubbio per un problema fisico che lo ha costretto a uscire alla fine del primo tempo contro il Sassuolo, anche se comunque ha svolto l’ultimo allenamento con la squadra.
Non sarebbe la prima volta che Krunic gioca da centrocampista centrale, ma è vero che in quella posizione è un po’ adattato. Il bosniaco è infatti un giocatore offensivo, cresciuto nel centrocampo a rombo dell’Empoli come trequartista o mezzala sinistra, più abituato quindi a stare nella trequarti avversaria che in quella difensiva. In questa stagione Pioli lo ha utilizzato sulla trequarti sia al centro che a sinistra, e solo di recente lo ha arretrato a centrocampo. In quella posizione Krunic non è sembrato a suo agio nella sfida in Europa League contro il Celtic. Aveva commesso diversi errori e perso un pallone delicato al limite dell’area che aveva causato il gol di Rogic.
Forse Krunic non era abituato a gestire la palla in questa situazione. Qui sbaglia il controllo sul passaggio di Donnarumma e fa segnare Rogic.
Insomma, Pioli rischia di ritrovarsi con una coppia di centrocampisti adattati, in una zona in cui si muovono due dei giocatori più importanti per la Lazio, cioè le due mezzali, Luis Alberto e Milinkovic-Savic. Se Tonali non dovesse recuperare, l’allenatore rossonero potrebbe essere costretto a modificare gli equilibri in altri reparti. Si dice infatti che potrebbe essere avanzato Calabria a centrocampo, come gli era già capitato in un’altra partita di fine dicembre di due anni fa, contro la Fiorentina allenata allora proprio da Pioli. L’altra soluzione è invece l’arretramento di Calhanoglu, e non sarebbe la prima volta nemmeno per il turco. Nella prima partita con Giampaolo, a Udine nel campionato scorso, Calhanoglu aveva giocato addirittura da vertice basso del centrocampo a rombo, senza troppo successo.
È ovvio che se Pioli deciderà di spostare uno tra Calabria e Calhanoglu fuori dalle loro posizioni abituali, il buco che si aprirebbe in difesa o sulla trequarti dovrà essere riempito da qualcun altro. Come terzino destro potrebbero giocare sia Conti sia Dalot, che finora è stato utilizzato soprattutto come alternativa a Theo Hernández a sinistra. È capitato ad esempio a Genoa, una partita in cui il portoghese ha sofferto a livello difensivo e non ha dato molto nemmeno in attacco. Giocando a destra, nel suo ruolo naturale, potrebbe comunque essere più incisivo, grazie anche al contributo che di solito dà Saelemaekers su quel lato.
Se invece fosse Calhanoglu ad arretrare in mezzo al campo, al centro della trequarti dovrebbe giocare Brahim Díaz e la posizione libera sarebbe allora quella a sinistra. Il rientro di Rebic, che ha saltato la partita contro il Sassuolo per un piccolo infortunio, potrebbe però cambiare le posizioni offensive rispetto alla sfida con la squadra di De Zerbi. Finora Rebic è stato scelto da Pioli come centravanti in assenza di Ibrahimovic, ma la grande partita di Leão contro il Sassuolo proprio da attaccante centrale, posizione occupata per le assenze in contemporanea dei due compagni, potrebbe spingerlo a cambiare idea. A tenere cioè Leão al centro e a spostare Rebic nella zona di campo in cui si esprime meglio, a sinistra. In alternativa, se Rebic non dovesse recuperare, a sinistra può giocare dal primo minuto Hauge, di solito utilizzato a partita in corso.
Insomma, se è vero che il Milan ha ormai un’identità chiara, il morale alto e una grande fiducia nei suoi mezzi costruita sulla lunga striscia di imbattibilità, la sua formazione contro la Lazio rischia davvero di essere indecifrabile, e di avere combinazioni inedite che possono esporre qualche debolezza. Alla fine magari Pioli chiederà uno sforzo a Tonali e Rebic, per non cambiare troppo gli equilibri della squadra.
Anche la Lazio ha assenze importanti - tra gli altri Leiva e Fares, due titolari - e non è chiaro se riuscirà a recuperare Acerbi al centro della difesa e Correa in attacco, ma Simone Inzaghi può gestire la situazione con più comodità, senza stravolgimenti nel sistema o cambi di posizione dei suoi giocatori. Il rendimento dei biancocelesti in campionato è stato altalenante, ma nell’ultima giornata hanno conquistato una vittoria preziosa e importante contro il Napoli.
Specie se in mezzo al campo il Milan giocherà con una coppia di centrocampisti inedita, è inevitabile pensare che Inzaghi proverà ad approfittare della situazione, magari con accorgimenti particolari per dominare la zona a sinistra, quella in cui si muove il principale riferimento del possesso biancoceleste, Luis Alberto. L’allenatore della Lazio potrebbe chiedere qualche movimento in più in appoggio a Immobile da quel lato, accentuare gli scambi di posizione per far ricevere Luis Alberto senza pressione, con il tempo per alzare la testa e giocare il passaggio filtrante, oppure forzare il rientro in squadra di Correa, che ama spostarsi a sinistra e alzerebbe la qualità in quella zona del campo.
Normalmente la Lazio è portata a palleggiare a sinistra accumulando giocatori da quel lato. In questo caso Luis Alberto non tocca la palla, ma impegna la linea difensiva del Napoli, e a muoversi in appoggio è Caicedo. Radu comunque scambierà con Marusic, il cui cross verrà girato in porta con un colpo di testa da Immobile.
Anche Caicedo comunque potrebbe dare dei vantaggi alla Lazio, se, come è probabile, giocherà nella zona di Romagnoli, che tende a soffrire gli attaccanti grossi e forti fisicamente. L’ecuadoriano può dominare i duelli con il capitano del Milan e dare un riferimento sicuro a cui appoggiarsi per far risalire la palla, oltre a garantire maggiori soluzioni in area di rigore. È forse la prova più difficile affrontata finora dalla coppia formata da Kalulu e Romagnoli al centro della difesa rossonera. Entrambi hanno faticato a gestire le due punte del Genoa, Destro e Shomurodov, e potrebbero avere dei problemi a occuparsi sia delle ricezioni spalle alla porta di Caicedo sia dei tagli alle loro spalle di Immobile.
Sia la Lazio sia il Milan danno il loro meglio quando possono andare velocemente in verticale senza gestire troppo il possesso. Secondo i dati ufficiali della Serie A, nell’ultima giornata sono state due delle squadre che hanno completato meno passaggi. Forse nessuna delle due prevarrà di molto sull’altra nella quantità di possesso, e forse sia Pioli che Simone Inzaghi stanno pensando di lasciare un po’ di più la palla agli avversari per avere maggiori spazi da attaccare in transizione. Entrambe non arrivano all’ultima partita del 2020 al meglio delle loro possibilità, ma è sicuro che tutte e due vorranno chiudere l’anno con una vittoria.