Serie A, le migliori giocate della 17^ giornata

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Daniele Manusia

©Ansa

Un effetto speciale di Ilicic, un lancio di Vignato e altre grandi giocate dall'ultimo turno di campionato

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Con la vittoria del Milan in casa contro il Torino, il pareggio dell’Inter a Roma e la vittoria della Juventus contro il Sassuolo è stata una giornata importante per classifica, che vede aumentare sempre più la densità di squadre nei primi sei posti. Al di là delle gerarchie del campionato, però, quest’ultimo weekend ha messo in mostra diverse prestazioni individuali di altissimo livello, come quella di Ilicic contro il Benevento o quella di Villar contro l’Inter. Insomma, è stata una grande giornata per la nostra rubrica, che come al solito proverà a restituire la ricchezza tecnica della Serie A attraverso alcune delle giocate più spettacolari. 

 

Il flick di Ilicic

Piano, piano, partita dopo partita, Ilicic sta tornando ad essere quel giocatore capace di farci sobbalzare sul divano quasi ad ogni palla toccata. Contro il Benevento sono arrivati un gol, un assist, un legno, dieci dribbling riusciti e giocate come questa, che restituiscono la sensazione che il trequartista sloveno stia letteralmente giocando in mezzo ad altri 21 professionisti che invece stanno solo facendo il proprio lavoro. Questa specie di giravolta appena accennata con cui gira il pallone di esterno sinistro verso Pessina anticipando l’uscita aggressiva del difensore avversario ha una malinconia tutta sua che toglie il calcio dalla sua dimensione agonistica e lo inserisce per un attimo in una dimensione artistica a cui non siamo certo abituati in una partita come Benevento-Atalanta. Ilicic è uno spettacolo a sé stante in ogni partita, ma non uno di quelli con effetti speciali ed esplosioni. Per apprezzarlo bisogna fare silenzio, apprezzarne la delicatezza.

 

La danza di Muriel 

Guardare l’Atalanta è quasi sempre uno spettacolo, ma veder giocare Muriel è uno spettacolo nello spettacolo, anche quando entra a pochi minuti dalla fine com’è successo contro il Benevento. Ancora prima del suo bellissimo gol, che l’ha portato a raggiungere Ibrahimovic nella classifica marcatori, l’attaccante colombiano era andato vicino a segnare e aveva illuminato il Vigorito con alcune giocate memorabili. Questo, ad esempio, è uno di quei momenti in cui Muriel ricorda davvero Ronaldo “il fenomeno”, nel modo in cui rende inoffensivi gli avversari anche in spazi ristrettissimi e in situazioni di pressione estrema. Già i due anticipi precedenti erano degni di nota, ma ciò che rende unica questa giocata è il tunnel con cui evita il ritorno di Di Serio e inclina il campo verso la porta avversaria in una situazione in cui sembrava dovesse perdere palla da un momento all’altro. Un numero che unisce leggerezza e brutalità con un semplice - si fa per dire - tocco di esterno.

 

Il lancio di Vignato

Nella grigia stagione del Bologna, Vignato è una delle poche notizie positive. Il centrocampista italiano, sempre più costante nelle rotazioni della squadra di Mihajlovic, sta mettendo in luce una sensibilità tecnica e una visione di gioco unica, soprattutto alla luce dei suoi 20 anni, di cui questo lancio di prima è un’ottima rappresentazione. La cosa che stupisce di Vignato è la sua capacità nell’abbinare il suo talento associativo a picchi tecnici con cui riesce invece a mandare da solo in porta i compagni. Un giocatore dalla tecnica moderna ma con una classe senza tempo, di cui sarà interessante seguire l’evoluzione nei prossimi mesi e nei prossimi anni.

 

L’inserimento e l’assist di tacco di McKennie 

Weston McKennie si sta affermando come uno dei giocatori più versatili e utili della Juventus di Pirlo, ma non tutti sono disposti a concedergli anche una sua eccezionalità tecnica. Questo inserimento contro il Sassuolo, invece, dà a McKennie ciò che è di McKennie, un giocatore non così bidimensionale come ci piace pensare. Certo, ci sono diversi centrocampisti in Serie A con un primo controllo migliore del suo, o con una visione di gioco con la palla più lucida della sua, ma in quanti sono così intelligenti da tagliare tra i due centrali avversari con quel tempismo? E in quanti sono capaci, con due avversari addosso, di mantenere il possesso in equilibrio precario e poi aprire verso il terzino di tacco? McKennie non farà svenire gli spettatori quando tocca il pallone, ma ha il grande pregio di essere sempre al posto giusto al momento giusto, utilizzando la propria tecnica in modo intelligente aggirando così i propri limiti. Vi pare poco?

 

Il grande riflesso di Musso 

Se il Napoli ha dovuto aspettare il oltre il 90esimo per vincere contro l’Udinese è stato anche per merito di Musso. L’argentino è arrivato in Italia di soppiatto, ma nel giro di un paio di stagioni è diventato uno dei migliori della Serie A tra i pali. È un portiere magari poco moderno, non brilla nel gioco con i piedi né nel coprire lo spazio in uscita agli avversari, ma quando deve deviare, toccare, togliere un pallone che sta entrando in porta è di alto livello. 

 

Nella stessa azione, prima respinge un colpo di testa in tuffo a botta sicura di Lozano, poi sul seguente calcio d’angolo esegue questa strana parata, che a prima vista può sembrare facile, ma in cui è costretto a cambiare completamente la traiettoria del tuffo per rimediare alla deviazione istintiva di Petagna. Un pallone che doveva arrivargli a mezza altezza alla sua destra, all’improvviso devia sotto la traversa piuttosto centrale. Musso con un riflesso pazzesco alza il braccio e la smanaccia.