Lazio-Cagliari, Inzaghi: "Vogliamo la Champions, ora viene il difficile. Rinnovo? Vicini"
LAZIOLe parole dell'allenatore biancoceleste dopo la vittoria con il Cagliari, la sesta consecutiva in campionato: "Gara interpretata alla perfezione, non abbiamo quasi mai rischiato. Serviva per dare seguito al successo di Bergamo, ma ora viene il difficile. Vogliamo la Champions: ce la giochiamo con tutti, ma non ci possiamo fermare". E sul rinnovo: "Siamo a buon punto"
Sesta vittoria di fila in campionato e Roma agganciata al quarto posto in classifica: missione compiuta per la Lazio, che nel posticipo della 21^ giornata di Serie A ha battuto il Cagliari 1-0 all'Olimpico. Decisivo per i biancocelesti il solito Immobile, che nella ripresa ha regalato i tre punti alla squadra di Simone Inzaghi. Più che soddisfatto l'allenatore della Lazio, che ha commentato la gara ai microfoni di Sky Sport: "Sapevamo che era una partita insidiosa e difficile - ha detto l'allenatore biancoceleste -, i ragazzi l'hanno interpretata bene e abbiamo rischiato poco o niente. Abbiamo vinto una partita che ha dato seguito alla bella vittoria di Bergamo: ora dobbiamo continuare, perché all'inizio tra Covid e infortuni abbiamo perso dei punti".
"Rammarico per i punti persi"
Inzaghi, che nella prossima giornata affronterà l'Inter, ha parlato degli obiettivi da raggiungere, senza nascondere il rammarico per i punti persi nella fase iniziale del campionato: "Per questa stagione avevamo inizialmente due obiettivi - ha proseguito -: uno era ritornare negli ottavi di Champions che mancavano alla Lazio da 20 anni, era il nostro sogno. L'altro è rimanere nell'Europa che conta: sappiamo che abbiamo davanti cinque colossi come ogni anno, ma se la squadra non perde 'soldati' per strada io credo che se la può giocare alla grande con tutti. Abbiamo grandissimi rimpianti, da quando è arrivato il Covid sono cambiate le cose. L'anno scorso ci stavamo giocando lo scudetto, poi abbiamo avuto tanti infortuni quando abbiamo ripreso. Quest'anno in un certo periodo siamo rimasti con 11, 12 o 13 giocatori a disposizione. Ci siamo qualificati in Champions, ma in campionato era normale perdere punti. Ci siamo guardati in faccia e abbiamo detto che ci voleva un filotto di vittorie per ripartire. Abbiamo vinto sei partite di fila e siamo comunque quarti o quinti, vuol dire che probabilmente abbiamo perso troppo terreno prima. Ora da domenica viene il difficile perché non ci possiamo fermare".
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"Luis Alberto, solo applausi. Rinnovo? Siamo a buon punto"
Infine l'allenatore della Lazio ha parlato della reazione di Luis Alberto, apparso contrariato al momento della sostituzione, e della situazione legata al suo rinnovo contrattuale: "Credo che l'ultima persona con cui Luis Alberto si debba arrabbiare al mondo sia il sottoscritto - ha sottolineato Inzaghi -, l'ho cambiato e ho messo Akpa Akpro perché avevo bisogno di ritrovare degli equilibri. A Luis in ogni caso bisogna fare un applauso, è andato in campo dopo appena 10 e 16 giorni dall'operazione di appendicite. Un'operazione del genere di solito comporta anche tre o quattro settimane di stop, lui invece è rientrato dopo dieci giorni. Il mio rinnovo? Come in tutte le cose, penso che ci debba essere una trattativa. Il presidente Lotito ha fatto la sua offerta, io ho letto con calma perché ho ricevuto tutto pochi giorni fa. C'è armonia, come in tutte le cose ci deve essere una trattativa ma non ci saranno problemi. Il presidente si è comportato benissimo, con i suoi tempi, lo conosco da quindici anni. Siamo a buon punto".
Immobile: "Ora ci serve continuità"
Felice per la vittoria anche Ciro Immobile, che con la rete al Cagliari ha raggiunto quota 14 gol in questo campionato: "Abbiamo recuperato un po' di terreno in classifica - ha detto l'attaccante a Sky Sport -, avevamo perso qualche punto soprattutto in casa ed eravamo leggermente indietro rispetto alle altre. Ora abbiamo fatto sei vittorie consecutive, vincendo bene il derby e a Bergamo: erano due scontri diretti fondamentali per noi, per riprendere il cammino che ci eravamo prefissati a inizio stagione. Il nostro obiettivo è arrivare tra le prime quattro e per farlo bisogna avere continuità perché le altre vanno forte". A partire dalla prossima gara, quella di San Siro contro l'Inter: "È una partita importante per noi - ha continuato Immobile -, viviamo un momento ottimo e non ci nascondiamo. L'Inter sta facendo un bellissimo campionato e conosciamo quali sono le difficoltà della partita, abbiamo una settimana per prepararla e andremo a Milano per esprimere il nostro gioco e per cercare di vincere. Che impressione mi hanno fatto le nostre avversarie fin qui? Quando abbiamo giocato con la Juve loro erano ancora in fase sperimentale, mentre ora hanno acquisito una mentalità precisa. Con l'Inter e col Milan sapevamo quali fossero le difficoltà. Con i rossoneri a Milano abbiamo fatto una delle più belle partite ma il risultato non ci ha premiato. Il calcio è così, vive di momenti, e quello forse non era il momento per andare a vincere lì. Le squadre che lotteranno con noi fino alla fine sono attrezzate e sono forti, ovviamente noi speriamo che perdano qualche punto perché vogliamo stare lì in alto".
"Nazionale, devo segnare di più: spero di farlo agli Europei"
In chiusura Immobile ha parlato anche della Nazionale, con la quale non è così prolifico come con la maglia biancoceleste: "Mancini mi conosce bene - ha concluso Ciro -, lui spera che conservi qualche gol anche per la Nazionale. Io faccio il massimo, la maglia azzurra per me è speciale. Lì forse i compagni mi conoscono meno, per questo forse è più difficile. So che la squadra mi aiuta, ma non posso pretendere che la Nazionale cambi le sue idee per il mio modo di giocare. Nelle ultime partite sono migliorato tanto, ho sbagliato un gol con l'Olanda ma ho anche fatto un assist a Barella. Sono consapevole che mi manca qualche gol. Ne faccio tanti con la Lazio e la gente si chiede perché in Nazionale ne faccia meno. Me lo chiedo anche io, ma ho raggiunto la maturità per capire che è così. Non è una critica, spero di averne messi da parte un po' per gli Europei. So che se rimango sereno arriveranno. E soprattutto, se arrivano al momento giusto, in Nazionale valgono di più".