Lazio-Torino, Gravina: "Oggettiva impossibilità di disputare la gara"

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Il presidente della Figc è intervenuto su Lazio-Torino: "Si esce da questa situazione soltanto seguendo i princìpi del protocollo, che è molto chiaro. In questo momento c'è una impossibilità oggettiva di giocare. E non sarà come la vicenda di Juve-Napoli, è una cosa differente"

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Il Torino non partirà per Roma perché in isolamento fino alle 24 dopo i casi di Covid-19 riscontrati nel gruppo squadra, ma la gara con la Lazio - in programma quest'oggi, martedì 2 marzo, alle 18:30 - rimane fissata in calanderio dalla Lega, che non ha disposto il rinvio. Una questione sulla quale è intervenuto il presidente della Figc Gabriele Gravina, per il quale non ci sono dubbi sull'iter da seguire: "Da questa situazione se ne esce rispettando quelli che sono i princìpi sanciti all’interno del protocollo - ha detto il numero uno della Federcalcio a margine della visita all'ospedale Spallanzani di Roma -, è un gentleman agreement fissato e molto chiaro che regolamenta il rapporto legato alla competizione sportiva. Poi c’è un altro principio, quello della tutela della salute. Questo ovviamente è sovraordinato e rientra nelle competenze delle singole Asl".

"E' diverso da Juventus-Napoli"

"Io non devo dare nessun consiglio alla Lega - ha proseguito Gravina -, perché ha la capacità e la delega per gestire la competizione sportiva. Credo che abbiano tutti gli elementi per adottare la decisione più giusta. Credo che oggi c’è un’oggettiva impossibilità, in base a quanto prescritto dall’Asl di Torino, di poter ipotizzare la disputa della gara oggi". Infine il presidente della Figc ha escluso che la questione possa essere assimilabile a quella relativa a Juventus-Napoli: "Sono situazioni differenti, questa della Asl non è una disposizione dell'ultima ora, ma di qualche giorno fa e se non fosse rispettata questa prescrizione si rischierebbero anche delle sanzioni penali. Auspico comunque che ci sia anche un giudizio piu' uniforme da parte di tutte le Asl".

"Seguiamo le norme per i vaccini, ma siamo pronti"

Infine Gravina ha parlato anche della questione vaccini: "Il mondo del calcio ha una sua organizzazione sanitaria che mettiamo a disposizione se si vuole creare un hub dello sport. Noi siamo pronti ma non vogliamo assolutamente prevaricare quello che è un ordine prestabilito delle nostre autorità di governo, ma sappiamo benissimo che abbiamo una potenzialità che mettiamo a disposizione anche con sacrifici di natura economica o finanziaria. Noi vogliamo il bene comune e vogliamo andare incontro a quelle che sono le esigenze dei nostri tifosi sapendo che noi abbiamo 1,3 milioni di tesserati che possiamo comunque mettere nelle condizioni di poter accelerare il processo della vaccinazione che sembra l'unica strada per garantire una migliore e più veloce uscita da questa pandemia".

"Sede unica Europei? Voci infondate"

Esclude l'ipotesi di una sede unica per i prossimi Europei: "Sono voci infondate - ha concluso il presidente Figc -, abbiamo molta fiducia nelle nostre autorità di governo e siamo convinti che recupereremo terreno per quanto riguarda la politica della vaccinazioni. Siamo fiduciosi e pronti per la nostra prima partita a Roma".