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Un anno dopo lo stop per il Covid, Gravina: "Ci siamo fermati, ma non ci siamo mai arresi"

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Il presidente della FIGC sull'anno vissuto dal mondo del calcio: "Per diversi mesi ci siamo dovuti fermare, ma non ci siamo mai arresi e abbiamo messo in atto diverse iniziative per stare vicino a chi ha sofferto. Lo stop del calcio in Francia? Ci ha fatto perdere forza, pensavamo causasse un effetto domino. Ma alla fine la strada che abbiamo seguito si è rivelata quella giusta". Sulla presenza dei tifosi all'Europeo: "Dipenderà dalla campagna vaccinale"

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Un anno fa il calcio italiano ed europeo si apprestava ad affrontare un lungo stop, dovuto all'emergenza coronavirus e all'imminente lockdown. L'otto marzo 2020 ci fu una difficile giornata di Serie A, inaugurata da un Parma-Spal iniziato in ritardo e chiuso da quel Juventus-Inter nel silenzio assordante dell'Allianz Stadium. Il giorno dopo ci fu il gol di Caputo in Sassuolo-Brescia con quell'indimenticabile messaggio “Andrà tutto bene, restate a casa”. L'ultima gara prima del lockdown, per poi riprendere il campionato a giugno. In quest'anno il mondo del calcio ha lottato tanto, come dichiarato da Gabriele Gravina a Sky Sport: "Il calcio rappresentava in quel periodo un momento di aggregazione in più che abbiamo congelato, per diversi mesi siamo stati fermi – le parole del presidente della FIGC a Sky Sport – Ma lo siamo stati solo per l'attività sportiva, non ci siamo mai arresi nel far capire e sentire la nostra vicinanza a tutti coloro che in quel momento soffrivano. Basti pensare al Centro sportivo di Coverciano che è diventato in quel momento un centro di accoglienza per tanti malati, allo scudetto del cuore e a tutte le iniziative che abbiamo voluto proporre per stare vicino a chi stava soffrendo. Ora il momento non è certamente migliore, ma siamo più consapevoli di quella che è la capacità da mettere in campo per gestire questo momento così difficile".

"Stop Francia? Alla fine avevamo ragione noi"

Tra le giornate più difficili quella in cui la Federazione francese decise di chiudere il campionato: "È stata la giornata più triste, che ci ha fatto perdere quella forza che avevamo deciso di mettere in campo. Cominciavamo a pensare che una grande Federazione come quella francese avrebbe generato un effetto domino molto negativo, invece abbiamo resistito e abbiamo fatto bene perché la storia ha dimostrato che a sbagliare era stata la Francia. La strada che abbiamo seguito si è rivelata quella giusta".

"Europei con i tifosi? Dipende dai vaccini"

In estate ci sarà l'Europeo, da capire se con i tifosi: "Ora abbiamo i mezzi tecnici e scientifici per affrontare questa pandemia, la soluzione definitiva che ci consentirà di tornare alla normalità è il vaccino. Se in questi 2 o 3 mesi riusciamo a incentivare la campagna vaccinale sicuramente avremo un campionato europeo con i tifosi per tifare per la nostra Nazionale". 

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