Superlega, De Zerbi: "E' un colpo di stato, non ho piacere a giocare contro il Milan"

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Anche l'allenatore del Sassuolo si è schierato apertamente contro la Superlega: "Il calcio è di tutti ed è meritocratico, noi stessi quest'anno siamo partiti con il sogno dell'Europa. Non ci interessa se quelle squadre sono indebitate, queste società gestite da prepotenti non possono farla pagare alle piccole che lavorano bene"

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Roberto De Zerbi attacca senza mezzi termini la Superlega e i suoi 12 club fondatori. Uno di questi è il Milan, che il suo Sassuolo affronterà mercoledì alle ore 18.30 a San Siro. Nella conferenza stampa della vigilia, l'allenatore neroverde ha affrontato il tema, usando toni molto accesi: "Non ho piacere a giocare questa partita perché il Milan fa parte delle squadre fondatrici. L’ho detto a Carnevali e ai miei giocatori. Poi se Carnevali mi obbligherà allora andrò, ma ci sono rimasto male. Ieri prima dell'allenamento ho parlato con i ragazzi della situazione. Ho espresso il mio pensiero. Sono molto arrabbiato perché domenica è stato fatto un colpo di stato, nei contenuti e nella modalità. Potevano farlo alla luce del sole invece di fare comunicati a mezzanotte".

"Società di prepotenti che la fanno pagare alle piccole"

De Zerbi ha proseguito, rivendicando il suo lavoro e quello della sua società in questi anni: "Il calcio è di tutti ed è meritocratico. Il comportamento di questi club lede il diritto del più debole, al quale impedisci di crearsi la strada. È come se il figlio di un operaio non possa in futuro sognare di poter fare il dottore o l’avvocato. Quest’anno siamo partiti con questa società e questi giocatori con il sogno dell’Europa, poi forse io e la mia società siamo coglioni perché ancora sogniamo. Però qualche risultato lo abbiamo fatto. Se questo è il calcio moderno, è una roba che non rispetta l’uomo. Non ci interessa se quelle squadre sono indebitate. Queste società sono gestite da potenti e prepotenti ma non per questo debbono farla pagare alle piccole società che fanno le cose per bene".

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