L'allenatore nerazzurro dopo il successo sul Bologna: "Per l'Atalanta il tetto ingaggi è legge, bisogna migliorare ma nelle proprie possibilità. Anche il Bayern Monaco, con i bilanci a posto, ha vinto tutto. Poi bisogna vedere se i debiti devono pagarli tutti. I club della Superlega hanno milioni di tifosi, ma far saltare il calcio è eccessivo. Lunedì ho avuto paura fosse finito tutto, anche la partita col Bologna non avrebbe avuto senso perché saremmo stati Serie B per far giocare quelle 12 squadre"
L'Atalanta travolge il Bologna e si prende il secondo posto in classifica, in attesa del posticipo tra Lazio e Milan. Malinovsky e Muriel chiudono la partita già nel primo tempo, nella ripresa Freuler, Zapata e Miranchuk firmano il 5-0. Gian Piero Gasperini commenta l'ennesimo grande successo della sua squadra e torna sul tema Superlega: "Paura di perdere i pezzi pregiati? È successo dal primo anno, quando andarono via tanti calciatori davanti a offerte di 10 volte superiori rispetto a quanto guadagnavano da noi – le sue parole a Sky Sport - Tant'è che io dicevo: 'Guardate che se gli date il doppio questi vengono lo stesso'. Ma è la storia dell'Atalanta, per la famiglia Percassi il tetto ingaggi è legge. Non andranno mai a comprare un giocatore per 50 milioni. Anche il Bayern Monaco ha i bilanci a posto e ha vinto tutto. Poi bisogna capire se i debiti devono pagarli tutti quanti. Qui abbiamo rischiato di non giocare più, questa partita poteva non contare più niente così come quella di Roma. Potevamo essere Serie B per far giocare quelle 12 squadre in Superlega, per fortuna in Inghilterra hanno protestato e i club sono venuti meno. Il calcio è sport seguito e amato in tutto il mondo, la speranza è quella di arrivare a giocare contro le grandi. Lunedì avevo paura fosse finito tutto. Per cosa dovevamo giocare? La Champions non esisteva più ed è il nostro sogno da sempre quello di giocare contro Liverpool e Real Madrid. Capisco che quei club hanno milioni di tifosi, ma far saltare il calcio è eccessivo. Per fortuna ci sono allenatori come Guardiola e Klopp che hanno influito sulla retromarcia. Immaginatevi se Fiorentina-Juve si fosse giocare col pubblico, cosa sarebbe successo? Se ci avessero invitato in Superlega, non ci sarei andato".
"Champions? Ora il destino è nelle nostre mani"
Sulla vittoria sul Bologna, aggiunge: "Nel campionato italiano ogni partita ha la sua storia, il Bologna ha messo in difficoltà tante squadre e quindi ci eravamo preparati bene. Poi dopo c'è il campo, che ha visto un'Atalanta che sta molto bene. All'inizio abbiamo avuto un po' di frenesia e forse la condizione che abbiamo in questo momento ci ha portato ad andare fuori giri, in situazioni che invece erano favorevoli e con lucidità e tecnica avremmo sfruttato meglio. Poi, dopo il vantaggio, le cose sono andate bene. Secondo posto? Mancano 2 punti alla matematica qualificazione in una competizione europea. Per la Champions non so qual è il tetto, però gli altri dovranno sperare in un nostro errore per prenderci. In 3 punti ci sono tante squadre, può succedere di tutto. Ma il destino è nelle nostre mani, è difficile ma è il nostro obiettivo e ce la possiamo fare. Malinovsky? Era arrivato come centrocampista, poi gli ho chiesto un'evoluzione in un ruolo simile a quello di Ilicic. Anche l'anno scorso ha fatto vedere grandi capacità, soprattutto balistiche, e ora partecipa al gioco con continuità, è un attaccante atipico che fa gol e assist. Ha avuto dei problemi tra Covid e un'ernia che fino a dicembre lo ha limitato, ora che li ha superati sta facendo un finale di stagione strepitoso".