Zanetti: "Scudetto Inter? Mai smesso di crederci. I meriti di Conte vanno oltre il titolo"

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Il vicepresidente nerazzurro a La Nacion: "Nelle difficoltà la squadra si è ribellata al posto di arrendersi, non ha mai smesso di credere al titolo. I meriti? Conte è andato oltre lo scudetto, ha convinto la squadra che poteva vincere". Sulla Superlega: "È stata un errore"

La felicità per il 19° scudetto appena conquistato, alcuni retroscena della stagione nerazzurra, il ruolo centrale di Antonio Conte nel trionfo in campionato, il progetto Superlega. Sono questi alcuni dei temi affrontati dal vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti in una lunga intervista rilasciata a La Nacion. Si parte dalla gioia tricolore: "La chiave di questo successo è stata che la squadra non ha mai smesso di crederci. Anche dopo l'eliminazione dalla Champions League. L'abbiamo affrontata bene, ma nelle due partite con lo Shakhtar Donetsk ci è mancato il gol, perché entrambe le volte abbiamo pareggiato 0-0. Ma il gruppo non si è scoraggiato, si è rafforzato e ha detto 'ora puntiamo tutto al campionato'. E non è stato facile in quel momento, eravamo secondi o terzi, il Milan era fortissimo... ma la squadra si è rafforzata, si è ribellata al posto di arrendersi", ha proseguito Zanetti.

"Conte è instancabile, ha convinto la squadra che poteva vincere"

Zanetti che esalta il ruolo di Antonio Conte nel trionfo in campionato dell’Inter: "Questo progetto è iniziato con Conte due anni fa. E dal suo arrivo sono stato molto più vicino alla squadra. All'inizio, quando comunque già ricoprivo il mio ruolo da vicepresidente, mi sono dedicato di più ad altre cose. Non che non fossi vicino alla zona sportiva, ma mi dedicavo anche ad altri campi. Ho vissuto questo processo da quando è nato ed è una grande soddisfazione vedere i frutti di tutto questo lavoro. Passando anche attraverso momenti amari che, attenzione, sono fondamentali per crescere, maturare e migliorare. E questo gruppo doveva superare quelle fasi negative per prepararsi a vincere, per imparare a vincere". Zanetti ha poi aggiunto: "Non mi piace parlare di me, ma ricordo il primo pranzo che ho fatto con Antonio, lui aveva appena firmato, e avevo già capito che stava iniziando qualcosa di importante. Ha una capacità enorme e molta convinzione di trasmettere le sue idee. Sì, mi ha dato spazio e fiducia per essere vicino al gruppo". Spazio ancora ai meriti di Conte: "Differenza con gli altri allenatori?  Principalmente nella cultura del lavoro. È instancabile. E poi la sua mentalità ha reso un gruppo di giocatori, molti dei quali giovani, consapevoli di poter vincere. Insisteva, soprattutto nelle avversità, a credere in un lavoro. Da quando è arrivato – ha proseguito Zanetti – non c'è stato giorno in cui non abbia pensato a come migliorare la squadra. I suoi meriti vanno anche oltre la vittoria del titolo dopo un decennio e il taglio della striscia positiva della Juve. È stato anche responsabile della valorizzazione dei giocatori, del riposizionamento del club. Ha convinto il gruppo a seguirlo".

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"Lukaku-Lautaro coppia top, tra le migliori"

Zanetti si sofferma poi sulle questioni strettamente di campo: "L'Inter ha il miglior attacco d'Europa? Abbiamo una delle migliori coppie di attacco in circolazione. Lautaro e Lukaku si completano molto bene. Ti rendi conto che si sentono a proprio agio, si cercano, si aiutano a vicenda. È bello vederli giocare. E la squadra è importante anche per loro, perché c'è molto lavoro dietro affinché la squadra sappia come trovarli durante le partite. Sembra che ormai giochino a memoria, e può essere vero, ma perché c'è un enorme lavoro dietro". Su Lautaro: "Sono molto contento, quando acquisti un giovane giocatore in Argentina, sogni che abbia l'evoluzione che ha subito Lautaro. Siamo andati a cercare un ragazzo di 20 anni e non ci siamo sbagliati. Il primo anno si stava adattando, il secondo anno ha consolidato le conoscenze del campionato e in questo terzo anno è stato veramente importante. E qui c'è anche un merito dell'allenatore, perché lo ha sfidato a potenziare se stesso. Quando l'abbiamo comprato, quando avevamo 20 anni, se qualcuno mi chiedesse come lo immaginavo tre anni dopo, avrei risposto che questo sarebbe stato il loro regalo. Ecco perché mi rende anche molto felice. Le voci sul suo futuro? Quando hai dei buoni giocatori, molto probabilmente vorranno comprarli da te. È così. Lautaro, Lukaku, Barella…, qui ci sono tanti giocatori che sono cresciuti di valore e oggi l'Inter ha un patrimonio economico importante".

"La Superlega è stata un errore"

Zanetti che in una nota Ansa ha voluto successivamente fare una precisazione su alcuni passaggi dell’intervista secondo lui male interpretati: "Le mie parole in riferimento alla proprietà sono state mal riportate. Io ho invece detto che la proprietà ha sempre continuato a supportare il club nonostante la crisi economica globale generata dalla pandemia". Tema Superlega: "È durata così poco. La risposta è stata data dai tifosi di calcio. E non solo i tifosi dei 12 club fondatori, ma tutti gli appassionati di calcio. È stato un errore e bisogna imparare dagli errori. Questo è stato un errore, senza dubbio, ma sicuramente aiuterà la FIFA, la UEFA e tutte le principali organizzazioni calcistiche, insieme ai club, a riunirsi e cercare di trovare soluzioni per migliorare il calcio", ha concluso il vicepresidente nerazzurro.

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