Serie A, le migliori giocate della 37^ giornata

ultimo uomo

Daniele Manusia

Una gran parata di Donnarumma, un dribbling di Lammers e altre grandi giocate dal penultimo turno della Serie A 2021/21. Contro la Juve, negato a Lautaro quello che sarebbe stato uno splendido gol, ma il gesto tecnico rimane

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Anche la 37esima giornata non ha dato verdetti definitivi, ma ha alzato solo la pressione sulla prossima e ultima partita di molte squadre. Si è partiti con la salvezza dello Spezia e finiti con il Milan incapace di sigillare il quarto posto. In mezzo abbiamo assistito a uno stranissimo Juventus-Inter, una partita sempre unica; al Benevento che non è riuscito a vincere una partita fondamentale; ma anche la vittoria della Roma nel derby e quella del Sassuolo contro il Parma. Ogni scontro ha messo in luce qualcosa: disperazione, aggressività, voglia di vincere, spensieratezza. Questo ha sicuramente contribuito nel creare partite spettacolari, piene di giocate pazze e meravigliose, queste sono quelle che abbiamo scelto.

 

Lammers in mezzo a due 

Abbiamo visto pochissimo Lammers in questa stagione, chiuso da Zapata e da un Muriel in stato di grazia. Al suo arrivo pensavamo potesse percorrere la strada di quasi tutti gli acquisti dell’Atalanta, che dopo qualche mese diventano dei fenomeni. Lammers in meno di 300 minuti giocati ha lasciato un paio di flash qui e lì, con giocate inaspettate anche per quel fisico lungo e dinoccolato. In questa giocata sembra un mago, muovendosi a strattoni nasconde il pallone a Masiello e Rovella con dei tocchi quasi impercettibili, Masiello prende anche uno di quei tunnel che poi la sera ti ricordi e ti fa battere il pugno sulla gamba. La sciatteria del passaggio successivo rimette un po’ in ordine la stagione di Lammers, che comunque non vediamo l’ora di vederlo fare queste cose l’anno prossimo, all’Atalanta o altrove. 

 

Ounas salta tutti

Tra i giocatori che vorremmo vedere in Serie A anche l’anno prossimo nonostante la retrocessione della propria squadra, Adam Ounas è forse quello più divertente e spettacolare. Quante altre ultime squadre della storia del nostro campionato hanno potuto vantare un giocatore capace di partire dal centrocampo, far sembrare il diretto marcatore un calciatore non professionista e lasciare sul posto un veterano come Glick sfiorando appena la palla, con una leggerezza da levriero da corsa? Certo, alla fine l’ala algerina trasforma la sua grande progressione in un tiro alto che non fa onore alla preparazione dell’occasione da gol, ma senza un talento speciale non sarebbe potuto nemmeno arrivare a tirare fin lì. Speriamo che qualche DS della Serie A non così attento alla finalizzazione e con un occhio di riguardo alla fantasia si riguardi quest’azione e ci dia la possibilità di ammirare Ounas anche la prossima stagione. 

 


Il dribbling nello stretto di Dabo

Da tre anni Bryan Dabo abita i prati di Serie A con una presenza fisica sopra le righe. È alto un metro e 87 ma è soprattutto spesso come una cassapanca del ‘600. Il suo gioco è fondato sul suo iper-atletismo, ovviamente, ma chi l’ha detto che una persona grande come una cassapanca non possa dribblare in spazi stretti nel calcio di oggi? La velocità con cui supera il marcatore che cerca di spingerlo sulla riga di fondo è sorprendente.

 

Il gol assurdo di Bruno Alves

È vero, di solito non mettiamo gol in questa rubrica, ma quante volte avete visto un difensore di quarant’anni provare a tirare al volo dall’angolo dell’area di rigore dopo essersi coordinato su una bicicletta immaginaria e mettere il pallone sotto il sette più lontano? Questo gol di Bruno Alves è eccezionale da tanti punti di vista diversi, uno di quelli che prima ti fa mettere le mani tra i capelli perché ha pensato di fare una cosa simile, poi perché hai capito che potrebbe funzionare e alla fine quando effettivamente la palla è entrata in rete. È un peccato che abbia così poco peso all’interno della stagione del Parma. Tutta questa bellezza non dovrebbe essere sprecata così. 

 

Il volo di Donnarumma

Anche nelle ore più drammatiche di questa incredibile stagione del Milan, Gianluigi Donnarumma non ha perso occasione per ricordare il suo ruolo nell’aver portato la squadra di Pioli fin qui. L’identità spregiudicata e senza compromessi dei rossoneri, che ha fruttato diverse prestazioni spettacolari, non ultima quella allo Juventus Stadium di pochi giorni fa, comporta anche molti rischi, che si riflettono nel dato piuttosto alto di Expected Goals subiti (in questa statistica il Milan è addirittura ottavo, dietro, tra gli altri, all’Udinese). Se il Milan ha invece la quarta difesa del campionato e viene percepita come una squadra solida gran parte del merito è del suo portiere. La serata di ieri, ad esempio, sarebbe potuta essere ancora più amara se il grande stacco di testa di Godin al 65esimo non avesse incontrato il riflesso prodigioso di Donnarumma, che senza sforzarsi nemmeno troppo arriva con un attimo in anticipo sul rimbalzo della palla, a un passo dalla linea di porta. Quella che sembra quasi una parata di routine, e che forse verrà sommersa nella memoria dai rimpianti rossoneri, sarebbe stata considerata un miracolo per qualsiasi altro portiere. Sempre che fosse riuscita a farla, cosa tutt’altro che scontata.