Bologna, Mihajlovic: "Il ritorno al Bentegodi? Avevo le lacrimucce ma le ho nascoste"

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Dopo la partita pareggiata 2-2 contro il Verona, l'allenatore del Bologna ha ricordato con commozione il ritorno in panchina dopo le cure per la leucemia proprio al Bentegodi: "Due anni fa la scala che porta al campo mi sembrava infinita, oggi l'ho superata bene, anche l'area tecnica mi è sembrata più piccola. Sto bene, anzi sto meglio di prima anche se il risultato non è cambiato, sempre un pareggio"

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Oltre alle emozioni della gara tra Verona e Bologna terminata in parità sul 2-2, il match del Bentegodi ha rievocato ricordi molto particolari in Sinisa Mihajlovic che proprio nello stadio veronese fece per la prima volta ritorno in panchina dopo le cure per la leucemia il 25 agosto 2019: "Sicuramente quando sono sceso in campo nel tunnel mi sono tornate le emozioni, ho avuto la commozione - dice - Vedendo quella scala che saliva sopra, che quasi due anni fa mi sembrava infinita, oggi l'ho superata bene e anche l’area tecnica mi sembrava più piccola. Ora sto meglio di due anni fa".

"Oggi sto meglio di prima ma qui sempre un pareggio"

Emozioni che sono iniziate ben prima dell'arrivo allo stadio e sono proseguite con l'ingresso al Bentegodi: "Sto bene, ho avuto emozioni, anche in albergo, allo stadio. Avevo un po’ le lacrimucce ma non le facevo vedere - spiega ancora - Se torno indietro a due anni fa e penso ad oggi, io ho totalmente recuperato e sto meglio di prima, sono molto contento. Il risultato è sempre un pareggio e non è cambiato niente (ride, ndr)". Anzi, una cosa sì, l'essere diventato nonno: "Questa cosa inizia a darmi fastidio perché tutti mi prendono in giro. Sono contento, ho una figlia meravigliosa e un genero a cui voglio bene come un figlio. Si amano e per un padre la cosa importante è quella. Da nonno mi immagino quando porterò in giro il mio nipotino e mi chiederanno se è mio figlio”.

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