Salernitana-Roma, Mourinho: "Gara dominata, ero sicuro di vincere. Felice di questa Roma"

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L'allenatore portoghese ha commentato il netto successo in casa della Salernitana: "Dal primo minuto sono rimasto sempre tranquillo - ha detto -, abbiamo dominato ed era impossibile non vincere. Sono veramente felice. La parola chiave dei Friedkin con me è stata tempo, ma io ho fretta". E sul mercato ha aggiunto: "In panchina vorrei più esperienza, non più qualità"

SALERNITANA-ROMA 0-4: GOL E HIGHLIGHTS

Nel segno del 4. Quattro, come i gol rifilati alla Salernitana, quattro come le vittorie in altrettante partite sulla panchina della Roma. José Mourinho fa festa ancora dopo il poker di Salerno ed elogia i suoi nel post-partita. "Era impossibile non vincere - ha spiegato lo Special One a Dazn -. Dal primo minuto ho avuto sensazioni di tranquillità, la squadra giocava veramente bene. Ho detto a loro che contro la Fiorentina vincevamo 1-0 e avevamo un uomo in più all'intervallo ma ero preoccupato, mentre oggi sullo 0-0 e in 11 contro 11 ero più tranquillo. Abbiamo dominato, abbiamo pressato alto, non abbiamo concesso praticamente nulla. Solo una rimessa laterale persa, su cui per poco non segnavano sul 2-0, poi basta. Abbiamo fatto venir fuori la loro stanchezza, abbiamo giocato di inserimenti, in profondità. I ragazzi hanno avuto personalità, la capacità di sapersi adattare a diversi momenti del gioco. Abraham ha fatto bene contro Fiorentina e Trabzonspor, anche se non ha segnato ma ha colpito due pali. Oggi il suo primo tempo è stato difficile, non era facile trovare spazio nei tre centrali. Nella ripresa gli abbiamo dato più mobilità, la squadra ha fatto bene. Con lui più una Roma più forte rispetto a quella con Dzeko? Ci vuole tanto rispetto per Edin, un giocatore incredibile con una grande storia in tre campionati difficili come quello tedesco, quello inglese e quello italiano. Ma siamo più forti perché quest'anno abbiamo un attaccante in più. Nella passata stagione c'erano solo Dzeko e Borja Mayoral, oggi Borja Mayoral, Shomurodov e Tammy (come Mourinho chiama Abraham)". Il portoghese ha analizzato poi il suo momento personale: "Quando sono arrivato ero veramente felice di tornare in Italia, in una squadra con tifosi veri e gente che sente la passione - ha aggiunto -. Avevo anch’io bisogno di tornare a sentire queste sensazioni. La parola chiave dei Friedkin per me è stata tempo: il tempo porta tranquillità, ma io non voglio né troppo tempo né troppa tranquillità. Voglio tempo ma anche accelerare il processo, non mi va di chiudere all’8-9° posto".

"In panchina vorrei più esperienza"

Sul mercato Mou ha così commentato: "In panchina vorrei più esperienza, non più qualità. Ci sono rose molto più ricche della nostra, ma sono contento della mia. Contro le squadre forti giocheremo per vincere, magari perderemo ma ci proveremo. Cristante? Sta bene, lui è il profilo di giocatore che a me piace per dare equilibrio. Oggi ha giocato più dietro perché la costruzione della Salernitana è larga, per noi era importante averlo davanti a Mancini e Ibanez. Dopo il primo e secondo gol ha sempre dato appoggio sulla destra, con Veretout più avanzato, mi è veramente piaciuto. I giocatori sono più importanti degli allenatori. Io sono contento di tornare, di trovare una nuova generazione di allenatori. Della mia sono tornati Spalletti, Allegri, Sarri, aspetto Ranieri, magari per Conte non è ancora il momento".

Pellegrini: "Grande prova di tutta la squadra. Quest'anno si pensa partita per partita..."

"Abbiamo vinto una partita non semplice secondo me, perché non era facile trovare il gol. Siamo riusciti sbloccarla a inizio secondo tempo col mio, poi è stato tutto più in discesa - ha detto il capitano, Lorenzo Pellegrini, a Dazn -. I miei compagni hanno fatto una grande prova, è stata una grande partita in generale, non ci sono solo meriti miei. Nell’intervallo il mister ci ha detto di continuare a dare intensità, era importante essere veloci con la palla e ci siamo riusciti. Abbiamo visto l’anno scorso quanto sono importanti queste vittorie, ma quest’anno c’è qualcosa di diverso: si pensa partita per partita, quindi continuiamo a migliorare e guardare avanti per crescere. Il coro dei tifosi sul tricolore? È un classico coro della tifoseria della Roma che ci piace tanto: speriamo un giorno di realizzare questo sogno. Ora pensiamo partita per partita e poi alla fine del campionato vedremo dove saremo arrivati".

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