Milan, Messias: "La vita non ti regala niente, questa favola me la sono meritata"

le parole

Le parole dell'attaccante brasiliano che racconta la sua storia a Milan TV: "I miei genitori non mi hanno mai regalato niente, ho fatto tanti sacrifici e non bisogna mai mollare. È stato un piacere allenarmi con Ibra, Pioli sa quello che vuole. Crotone mi ha cambiato la vita"

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"Non bisogna mai mollare, non è mai troppo tardi". Un messaggio di speranza quello lanciato da Junior Messias, l'attaccante che nell'ultima sessione estiva di calciomercato si è trasferito dal Crotone al Milan. Il brasiliano scalda i motori in attesa dell'esordio in rossonero, intanto le ultime settimane sono state ricche di emozioni per lui: "Quando vedo il Milan penso a Dida, che è ancora qui, a una squadra che ha rivoluzionato il calcio, al direttore Maldini che è una leggenda del calcio e agli altri brasiliani - racconta Messias a Milan TV - Penso al Milan e penso a chi ha fatto la storia, li vedevo in tv ed è emozionante. È stato un piacere allenarmi con Ibrahimovic, Pioli ha idee chiare che mi piacciono, sa quello che vuole fare. Io sono al Milan a 30 anni, questo fa capire che tutto è possibile. Bisogna credere nei sogni, sacrificandosi. La vita non ti regala niente, ma devi crederci. Se non ci credi, non ci arrivi. Non bisogna mai mollare. Questa favola me la sono meritata. Ho fatto tanti sacrifici: non sono stato sul divano ad aspettare, sono andato e me la sono presa. Questo è l'insegnamento che mi ha dato mio padre".

"Crotone mi ha cambiato la vita"

Fondamentale nel processo di crescita di Messias, partito dal torneo UISP a Torino prima di conoscere Ezio Rossi, è stata la tappa di Crotone: "Mi ha cambiato la vita, ho iniziato in B, ho fatto la A, lì ho iniziato a diventare calciatore vero. Ho trovato un allenatore bravo come mister Stroppa e ho trovato una famiglia. Nello spogliatoio i ragazzi erano unici. A 29 anni non mi sento arrivato, voglio imparare ancora tanto, ci tengo molto. Cerco sempre di migliorare ogni giorno, di fare sempre di più di quanto fatto il giorno prima, perché nella vita e nel calcio quello che fai oggi per domani non serve, bisogna lavorare giorno per giorno".

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Messias e il rapporto con la famiglia

Messias ha poi parlato del rapporto con i suoi genitori: "Sono la cosa più importante dopo mia moglie e i miei figli. Mio papà non mi ha mai dato niente, mi ha detto se vuoi vai e prendi. Sono fiero dell'educazione che mi hanno dato. Io guardavo papà, ho imparato con lui a lavorare. So fare un po' di tutto, muratore, elettricista, grazie a lui. I miei genitori erano felicissimi alla firma col Milan, era quello che volevano loro".