Juventus, tattica e 'Fede': la rinascita della squadra di Allegri, e sabato c'è il derby

Serie A
Francesco Cosatti

Francesco Cosatti

La vittoria in Champions contro il Chelsea nel segno dei due 'Fede', Chiesa e Bernardeschi, ha rilanciato la Juve. Ora Allegri cerca conferme in campionato sabato nel derby

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Tattica e Fede: e così ri-nasce la Juve 2.0 di Allegri. Solo il derby di Torino potrà confermarlo, prossima partita prima della sosta, ma la notte di Champions potrebbe avere il certificato di nascita della seconda Juventus di Allegri. Per il successo finale contro i campioni d’Europa, ma soprattutto per come è nato. Partita di sacrificio e sofferenza. Allegri semplifica la lettura della gara, vecchia/nuova strategia europea finalizzata al successo. Attenzione sempre alta. Palleggio agli avversari, contropiede e velocità. Zero gol subiti come in Svezia contro il Malmoe, e vittoria alla Allegri, che senza Dybala e Morata, lascia in panchina anche l’unico attaccante di ruolo. Inventa una coppia d’attacco tutta azzurra Federico Bernardeschi-Federico Chiesa che insieme confezionano il gol vittoria. Ed ecco i Fede che servono alla Juve e ad Allegri, i due si alternano nel ruolo di punta centrale e diventano i protagonisti del successo. Non una novità per Chiesa. La metà dei suoi gol sono reti decisive, tra campionato e coppa. Soprattutto in Champions il feeling è evidente, fin dalla passata stagione con i gol contro il Porto, in due serate sfortunate per la Juve. Un feeling ereditato da papà che nel 1997 con il Parma battè a sua volta il Borussia Dortmund campione d’Europa. Ora serve la conferma in campionato. Il prossimo step per sigillare la nascita della nuova-vecchia Juve di Allegri.