Ibrahimovic: "Non penso al ritiro, mi sento ancora il più forte di tutti"

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L'attaccante svedese, che ha compiuto 40 anni, non ha intenzione di appendere gli scarpini al chiodo e apre a un futuro nel Milan: "Voglio giocare il più possibile, fino a quando avrà energie dentro di me. Lavorare nel club mi piacerebbe, sono aperto a ogni tipo di dialogo"

Quarant'anni e ancora la voglia di un ragazzino. Non ha alcuna intenzione di appendere gli scarpini al chiodo Zlatan Ibrahimovic, che domenica ha spento 40 candeline. L'attaccante rossonero, che attualmente è fermo per un problema fisico ma che tornerà a disposizione di Pioli dopo la sosta per le Nazionali, non pensa al ritiro e vuole essere ancora importante per la sua squadra: "Voglio giocare il più possibile. Non voglio avere il rimpianto che avrei potuto e dovuto continuare ma che non l'ho fatto. Fino a quando avrà energie dentro di me e sarò in grado di dare una mano ai miei compagni per portare a casa il risultato non penserò al ritiro. Mi sento ancora il più forte di tutti, voglio sdebitarmi sul campo per l'affetto che mi danno i tifosi".

Ibrahimovic: "Lavorare nel Milan mi piacerebbe"

L'attaccante svedese, anche se ancora non pensa a dire addio al mondo del calcio giocato, inizia ad ipotizzare qualche strada da percorrere in futuro. Tra le varie ipotesi c'è anche una permanenza all'interno del Milan: "Per il secondo step, quello successivo al mio ritiro, dipenderà dal club. Non sono una persona che entra in un posto e vuole imporre le proprie idee o dire ciò che si deve o non deve fare. Se il club sarà disponibile a parlare di certe cose ne parleremo molto volentieri. Se una cosa la vuoi far diventare facile lo diventa. Lavorare nel Milan è ovvio che mi piacerebbe, chi non vorrebbe giocare o lavorare qui?", conclude Ibra.

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