Juve-Roma, Mourinho: "L'ultima volta allo Stadium mancò il rispetto. Abraham convocato"
romaL'allenatore della Roma alla vigilia del match di Torino: "Avete parlato della mia reazione di 10 secondi, ma l'ultima volta allo Stadium mancò il rispetto". Sulle condizioni di Abraham: "Convocato, sta migliorando. Vediamo domani se gioca". Niente dubbi invece su Vina
Archiviata la sosta per le nazionali, ritorna il campionato con il programma dell'ottava giornata. La Roma sarà impegnata domenica alle ore 20.45 all'Allianz Stadium contro la Juventus. Nella conferenza stampa della vigilia, Josè Mourinho ha presentato così il match contro i bianconeri.
Come sta Abraham?
"Vediamo. L'allenamento di oggi è poco, ma viaggerà con noi. Se andrà in campo, in panchina o in tribuna vediamo domani. Sta migliorando".
Dubbio Vina...
"Non è un dubbio, sta bene"
Cosa la stimola nel confronto diretto con Allegri? E anche Allegri, come lei, è un risultatista?
"Di solito quelli che sono chiamati risultatisti sono quelli che vincono, non puoi chiamare risultatista uno che non ha mai vinto. Per me è un concetto un po' sbagliato. Io ho vinto qualcosa e anche Max ha vinto qualcosa, questo va visto in modo positivo e non con il termine risultatista. Grazie a Dio che mi chiamano risultatista. Domani non sarà una sfida tra me e Max, ma è Juve-Roma. Come in passato è stato Juve-Manchester o Inter-Cagliari. Mi farà piacere salutarlo prima e dopo la partita, c'è rispetto e stima. Siamo stati insieme tante volte in questi 10 anni in riunioni dell'Uefa, a pranzo o a cena. Non c'è abbastanza contatto per definirla una grande amicizia, ma mi piace come persona e mi farà piacere stare con lui. Sono felice che sia tornato a lavorare, un allenatore come lui è stato troppo tempo in vacanza"
Che accoglienza si aspetta dai tifosi della Juve? E Orsato sarà sereno nell'arbitrare la Roma di Mourinho?
"Prima della partita, io sono sempre contento dell'arbitro. Non mi interessa il passato, i risultati che abbiamo avuto prima. Mi fido di tutto e parto dal principio che tutti sono bravi e vogliono fare bene. In questo caso sono tranquillo di avere un uomo d'esperienza come Orsato. Qualche volta loro sbagliano e dopo la partita magari esce la critica, come è normale che sia. Ma il punto di partenza è che prima della partita sono sempre contento dell'arbitro e domani non sarà diverso, non ho problemi con un arbitro di grande esperienza. Per quanto riguarda l'accoglienza, magari sarà la stessa di sempre, magari diversa, non lo so. Però quando l'ultima volta ho avuto una reazione un po' criticata alla fine della partita, mi è sembrato un po' strano. Si è dimenticato quello che ho passato per 90 minuti e si è parlato solo di una reazione emozionale di 10 secondi. Oggi si parla tanto di un certo tipo di rispetto da parte della gente e in quella partita tutto quello è stato dimenticato per 90 minuti. Ma sono nel calcio da tanti anni, non è un dramma"
Come stanno Shomurodov e Borja Mayoral?
"Stanno bene e se devono giocare, giocano. Non c'è un dramma per noi. Abbiamo qualche ruolo nella rosa, dove quando manca il titolare siamo in grande difficoltà, come di solito non hanno le grandi squadre. Ma in attacco, se non gioca Abraham abbiamo due giocatori perfettamente in condizione di giocare. Nessun problema"
La sfida con la Juventus è per lei una partita come tutte le altre? Le fa piacere che i tifosi del Newcastle abbiamo definito lei come l'uomo ideale per il futuro?
"Sul Newcastle non ho assolutamente niente da dire. L'unica cosa che posso dire è che ho lavorato per tanti anni come mister Robson, che è una delle persone più importanti nella storia nel Newcastle. Conosco bene quella gente, ma niente di più. Sono molto felice di essere alla Roma e sono al 100% con il progetto di questa squadra. Contro la Juve sento che è una delle partite che mi piace giocare, ma non per un sentimento negativo. Piace a tutti giocare le partite più importanti. E' sempre una partita da tre punti, però il piacere di giocare contro le squadre più importanti è sempre una sfida che piace a tutti"
Avete ridotto il distacco con la Juventus? Cosa manca per ridurre ancora il gap?
"Abbiamo iniziato il campionato solo qualche settimana fa. Sembra che ripeto tante le volte le stesse cose, ma la Juventus è una squadra che gioca per vincere la Champions, noi giochiamo per vincere la Conference League. La Juventus ha vinto nove campionati su dieci, noi ne abbiamo vinti zero su dieci. Loro hanno lavorato con Allegri per tanti anni, io sono arrivato tre mesi fa. Loro hanno una rosa con 25 giocatori internazionali d'esperienza, noi ne abbiamo 13/14 e poi un gruppo di bravi giovani che cercano di imparare e arrivare a quel livello. C'è una differenza, però quando siamo in campo 11 contro 11, fino all'ultimo secondo tutto questo si deve dimenticare, soprattutto noi dobbiamo farlo. Dobbiamo avere la personalità e il coraggio di arrivare lì e cercare di vincere"
La Roma non è abituata a vincere questa partita, lei sì. Cosa ha portato per poter affrontare queste partite?
"L'unica cosa che posso paragonare è il pragmatismo di un risultato. L'anno scorso abbiamo fatto certi risultati, quest'anno ne abbiamo fatti altri. Il modo di cercare di far crescere la squadra è un concetto diverso, che non posso spiegare. Abbiamo un piano di gioco, difficile da fare perchè oggi è stato il primo giorno che ho avuto a disposizione tutto il gruppo. Sappiamo con chi giochiamo, sicuramente in questo momento Allegri sa già chi gioca nella nostra squadra. Forse per lui l'unico dubbio è sapere se gioca Abraham o un altro attaccante, per noi è assolutamente impossibile capire chi giocherà nella Juventus perchè sono in tanti. Per noi preparare la partita per giocare contro di loro è pensare più a noi stessi, che essere ossessionati sulla Juve. Siamo in crescita, anche dal punto di vista della mentalità, e non voglio pensare alla sfida alla Juve come una sfida diversa. E ovviamente se non vinciamo voglio che sia per colpa della Juve e non per colpa nostra. E tutta questa differenza di potenziale va dimenticata al fischio d'inizio e che vinca il migliore"
Allegri non ha paura di difendere il risultato a partita in corso. Cambierà il vostro sviluppo offensivo?
"Però un allenatore che sa difendersi non è risultatista, ma è uno che ha talento e sa cosa serve per vincere le partite. Loro avranno un determinato tipo di dinamiche ed è normale che anche noi possiamo cambiare qualcosa. Quando dico che non voglio perdere la nostra identità, non vuol dire che voglio regalare alla Juve quello che loro preferiscono. Dobbiamo dare alla Juve qualcosa che a loro non piace. Mi piace leggere la partita e adattare la squadra, però purtroppo è molto più difficile farlo per me che per Allegri"