Quagliarella: "Dopo la sentenza sono rinato. Da Napoli ho ricevuto un affetto pazzesco"
L'INTERVISTAL'attaccante della Samp alla presentazione del suo documentario sui difficili anni di Napoli, in cui era stato vittima di stalking da parte di un agente di Polizia: "Dopo la sentenza io e la mia famiglia siamo rinati. Da quel momento ho ricevuto un affetto pazzesco dai napoletani. Qualcuno mi chiede ancora scusa, ma io ripeto: nessuno poteva sapere, nessuno si deve scusare. La verità la sapevamo solo io e la mia famiglia"
È stato presentato questo lunedì a Genova 'Quagliarella - The Untold Truth' (la verità non detta), il documentario che ripercorre gli anni di Napoli dell'attuale capitano della Sampdoria, Fabio Quagliarella, che fu vittima di stalking, calunnie e minacce di morte da parte di un agente di polizia che gli aveva reso la vita impossibile, tanto da costringerlo a lasciare la sua città. A margine della presentazione, Quagliarella ha parlato ai microfoni di Sky Sport, tornando sul sentimento di grande liberazione al momento della sentenza che ha condannato al carcere il poliziotto-stalker: "Da quando c'è stata la sentenza è cambiato tutto. Sono più libero di testa, posso vivere la quotidianità che mi era stata tolta per tanti anni, pensare solo ad allenarmi e fare gol. Da quel giorno sono rinato io ed è rinata la mia famiglia. Mi premeva che venisse fuori la verità: è stato brutto non poter vivere serenamente tra la mia gente e con la mia famiglia. La gente di Napoli giustamente non poteva capire, ma quando è uscita fuori la sentenza ho percepito dal popolo napoletano un affetto pazzesco. Da quel giorno è come se fossi ritornato a giocare con la maglia del Napoli. A distanza di anni c'è ancora chi mi abbraccia e chi mi chiede scusa. Io però ripeto: nessuno deve chiedermi scusa perché nessuno sapeva nulla. Lo sapevo solo io e la mia famiglia".
"Ero scettico all'idea del documentario, poi mi sono fidato"
Quagliarella poi ha parlato di come è nato il progetto del documentario e di quando gli era stata fatta presente l'idea: "Ero molto scettico all'idea di un documentario su di me, perché non ho avuto una carriera alla Totti o alla Del Piero. Però avevo questa particolarità della mia vita, e col passare del tempo mi sono fidato dell'autore e della sua troupe. Facevo fatica a parlare di quella storia e riaprire quella voragine, ma piano piano io e la mia famiglia ci siamo aperti". Presenti alla presentazione del documentario c'erano tutti gli attuali compagni di Quagliarella alla Sampdoria, e prima della trasmissione sono arrivati i saluti dei suoi ex allenatori e compagni come Conte, Ranieri, Lippi, Giampaolo, Pirlo, De Silvestri, Soriano e Viviano. Presente in sala anche Leonardo Bonucci, suo compagno di stanza ai tempi della Juventus.