Il direttore generale della Roma è intervenuto nel pre partita del match contro il Venezia e ha ribadito di aver molta fiducia nei suoi due attaccanti: "In Italia è normale fare fatica alla prima stagione, ma sono convinto che tutti i romanisti si renderanno conto che abbiamo preso due grandi attaccanti"
"Sono molto soddisfatto sia per Abraham che per Shomurodov: il primo è un ragazzo con un talento incredibile, un grande professionista e lo stesso si può dire per Eldor". Esordisce così il direttore generale della Roma Tiago Pinto, che nel pre partita della gara con il Venezia analizza la situazione relativa ai suoi due attaccanti. "Credo che tutti sappiano che il mondo degli attaccanti è un po' particolare. In Italia è normalissimo che al primo anno un attaccante faccia fatica a segnare: è successo con Zapata, con Osimhen, anche alla Roma con Dzeko". Una fiducia rinnovata verso i suoi attaccanti, al quale va solamente dato un po' di tempo: "Sono entrambi giovani, hanno bisogno di tempo e che si creino delle dinamiche all'interno della squadra che gli consentano di fare gol. Non sono minimamente preoccupato e sono convinto che alla fine della stagione tutti i romanisti si renderanno conto che abbiamo preso due grandi attaccanti".
Pinto: "La stagione è lunga, serve pazienza"
Poi il direttore generale della Roma analizza l'avvio di campionato della sua squadra: "Abbiamo la consapevolezza che questo ciclo di partite giocate dopo la sosta per le Nazionali non è stato positivo. Avremmo dovuto avere qualche punto in più, ma allo stesso modo sappiamo che c'è bisogno di tempo perché è partito un progetto nuovo solamente 4/5 mesi fa. La stagione è lunga e dobbiamo avere un po' di pazienza quando le cose non vanno bene". In chiusura una battuta sulla particolare trasferta di Venezia: "Purtroppo i ritmi frenetici del calcio non ci permettono di godere delle città in cui giochiamo, ma questa è una partita molto diversa dalle altre a partire dalla logistica. È speciale arrivare allo stadio in barca, io personalmente ero già stato qui 17 anni fa da turista, ma a prescindere da tutto siamo qua per vincere non per goderci la città".