Venezia, Aramu: "Qui sono rinato. E pensare che ho rischiato di rimanere senza squadra"
veneziaGrande protagonista del Venezia – 15esimo con 12 punti in classifica – il trequartista e leader tecnico della squadra veneta si racconta a Sky Sport in una lunga intervista a Marina Presello: "Dopo la retrocessione con l'Entella sono rimasto senza squadra fino a un'ora dalla chiusura del mercato. Qui sono rinato e ora lavoriamo per riportare l'entusiasmo in città. Zanetti fondamentale per noi"
"Abbiamo fatto qualcosa di incredibile lo scorso campionato e quest'anno stiamo cercando di riportare l'entusiasmo che era da un po' che mancava a Venezia. Io sono un romantico calcisticamente parlando, perciò la vivo emozionandomi e divertendomi". Mattia Aramu – numero 10 del Venezia, 4 gol 2 due assist in 9 gare di questa Serie A - si racconta ai microfoni di Sky Sport intervistato da Marina Presello. Punto di forza della squadra allenata da Zanetti, Aramu è uno dei grandi protagonisti di questo primo scorcio di Serie A, categoria in cui è tornato a giocare dopo i 45' disputati con la maglia granata il 21 settembre 2016 in Pescara-Torino.
Sulla città
"Venezia è stupenda, ci sto poco perché abito a Treviso, ma quando con la mia famiglia ci veniamo stiamo proprio bene"
Il Mattia bambino sarebbe felice di vedere il Mattia adulto?
"Penso di sì perché ho fatto tanto gavetta e non c’è cosa più bella che raggiungere i propri obiettivi attraverso i sacrifici. Sì, il bambino Mattia sarebbe felice. Da piccolo è capitato di svegliare mia madre durante la notte perché non riuscivo a dormire e le chiedevo il pallone per tranquillizzarmi. Da lì i miei genitori hanno pensato di iscrivermi a una scuola calcio, da quanto ero proprio piccolissimo"
Su Zanetti e il gruppo Venezia
"Il mister è stata una pedina importantissima per noi, perché è stato l’artefice della promozione dello scorso anno e di questo avvio di campionato dove stiamo facendo bene. Mi piace tutto del nostro gruppo, siamo davvero una squadra. Ci vogliamo bene"
L'idolo Messi
"Messi è il calcio, l’idolo di tutti i bambini, non puoi non innamorarti vedendolo giocare"
Sulla crescita personale
"Sono diventato un uomo più maturo rispetto al passato, credo molto di più nel lavoro. Dopo la retrocessione con l’Entella mi sono ritrovato senza squadra fino a un’ora dalla chiusura del calciomercato: è stato davvero brutto e per la prima volta in vita mia ho avuto paura di rimanere ‘a piedi’"
Un gol speciale
"Il primo gol in Serie A è stato incredibile, perché l’ho realizzato contro il Torino, club dove sono stato per 16 anni. È stata un'emozione doppia"
Chissà se quel Mattia bambino avrebbe mai pensato di segnare un gol a una squadra allenata da Mourinho…
"No assolutamente no, poteva solo sognarlo. Il Penzo per me è stato il campo della rinascita, perciò ogni volta che ci gioco è emozionante e penso a due anni fa, quando sono approdato al Venezia".