Venezia, gol "da derby" per Aramu contro la Juventus

la storia

La storia del trequartista del Venezia, cresciuto nel settore giovanile granata e tifoso del Torino. Dal no alla Juve pronunciato da bambino al primo gol in A, proprio contro la sua squadra del cuore. Fino alla rete che ha fermato i bianconeri

VENEZIA-JUVE 1-1

Un gol da derby, e non potrebbe essere diversamente quando sei cresciuto nel Torino. C’è una lunga storia dietro al gol con cui Mattia Aramu firma il pareggio del Venezia contro la Juventus, ed è una storia che inizia proprio nel settore giovanile granata, quando è ancora un bambino. Lo portano mamma e papà, che lui svegliava di notte turbato, chiedendo un pallone per tornare a dormire sereno: chiaro quale sia il suo destino…

Cresciuto nel Toro, lo voleva la Juve

Silvano Benedetti, responsabile del settore giovanile del Toro, lo nota nei Pulcini del Leinì: lo vuole anche la Juventus, ma il piccolo Mattia fa valere la sua volontà e rifiuta. La cosa più curiosa è che, nonostante tutto il percorso nel vivaio del Toro, l’esordio in A con la maglia della prima squadra – di cui è tuttora tifoso – avverrà piuttosto tardi, dopo un prestito al Trapani e uno al Livorno: il colore della casacca è simile, ma Aramu sogna solo il granata del Torino, e il sogno diventa realtà il 21 settembre 2016, un tempo partendo da titolare contro il Pescara. Resterà l’unica presenza in A con la sua maglia del cuore, perché i 5’ finali in Coppa Italia contro la Pro Vercelli servono solo a fare statistica.

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Senza squadra a un'ora dalla fine del mercato

A metà stagione inizia per lui un nuovo giro di prestiti. A volerlo fortemente è Moreno Longo, che lo ha avuto nella Primavera del Torino e lo chiama alla Pro Vercelli in B, poi un altro anno all’Entella. Trova continuità, gli manca solo il gol: due in due stagioni sono poca roba per un trequartista che agisce anche come seconda punta.
 

Rientra al Torino, ma solo per passare dalla sede: viene dalla retrocessione con l’Entella e i granata gli dicono che non punteranno su di lui. Il 31 agosto 2018, fino a un’ora dalla chiusura del mercato, è senza squadra: “Per la prima volta in vita mia ho avuto paura di rimanere ‘a piedi’”, racconterà in un’intervista a Sky. Poi però arriva la Robur Siena, e dalla Serie C riparte una nuova carriera. Dopo un’ottima annata in Toscana ecco il Venezia, e con il Venezia i gol, gli assist e soprattutto la promozione in A, alla seconda stagione.

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Dal gol al Toro a quello alla Juve

Il calcio sa scrivere bene le proprie storie, e così la “vera” avventura in A di Aramu (dopo quegli unici 45’ col Torino) inizia solo alla terza giornata, complice una squalifica che si porta dietro. Titolare con l’Empoli, subito un assist, mentre il primo gol in A lo riserva al “suo” Torino alla sesta giornata. Segna, non esulta: “Ho fatto 16 anni nel Toro e, se ci penso, aver segnato il primo gol contro la squadra che mi ha cresciuto è un sogno, qualcosa di speciale anche se non potevo esultare”.

Si rifarà contro Fiorentina, Salernitana e Roma; fino a incappare con la squadra in un filotto di sconfitte in ordine crescente di difficoltà di digestione: 0-2 con l’Inter, poker netto dall’Atalanta, 3-4 facendosi rimontare una partita già vinta dal Verona. Serve una scintilla per uscirne, e puntuale scocca in un’altra gara sulla carta difficilissima. Contro la Juve, quasi a farsi perdonare quel  primo gol in A dai tifosi del Torino, finisce ancora 1-1 ed è ancora Aramu a riprenderla. Quinto gol in A, tutti in casa. La sua “nuova” casa.

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