Wladimiro Falcone, dal film di Carlo Verdone al match contro la Roma

SAMP

Schierato titolare all'Olimpico per l'indisponibilità di Audero, il secondo portiere della Samp è stato tra i protagonisti del pareggio dei blucerchiati contro la Roma nel turno infrasettimanale. Pochi sanno che nel 1995 Falcone girò una scena di "Viaggi di Nozze" con Carlo Verdone, dei cui film conosce tutte le battute a memoria

Utile per il Trivial Pursuit di Natale: "Nominate un calciattore di Serie A". Se avete pensato a Denzel Dumfries la risposta è ni, i genitori dell'esterno dell'Inter l'hanno chiamato così in onore di Denzel Washington, ma l'olandese non è mai comparso in un film, almeno finora. Chi invece ha fatto il suo debutto nei cinema di tutta Italia in tenerissima età è Wladimiro Falcone, ruolo portiere. No, non ha interpretato la parte del custode di un palazzo. Il portiere è il suo presente da calciatore. Mercoledì 22 dicembre ha difeso la porta della Samp in assenza del titolare, Emil Audero, nella sfida infrasettimanale contro la Roma. All'Olimpico Falcone ha contribuito a chiudere il 2021 dei blucerchiati con un preziosissimo pareggio, dando un dispiacere a Carlo Verdone, tifoso giallorosso che 26 anni fa lo teneva tra le braccia durante le riprese di "Viaggi di Nozze".

Verdone e Falcone

Dal bagnetto all'Olimpico

Nel celebre film del 1995 c'è una scena in cui Verdone, interpretando Giovannino De Berardi, parla al telefono con un certo Said Albukra per gestire una prenotazione di un charter per la Tunisia. Tra le sue braccia c'è proprio il neonato Falcone, fresco di bagnetto. Dopo un quarto di secolo il piccolo Wladimiro è diventato il portiere della Samp, giocando per la prima volta da titolare in questo campionato. Il destino ha voluto che questo appuntamento si verificasse nello stadio della squadra per cui fa il tifo. Perché Falcone è accomunato con Carlo Verdone anche dalla fede calcistica. Ma cosa ci faceva l'attuale portiere blucerchiato tra le braccia di Verdone nel 1995? Lo ha spiegato lo stesso calciatore in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "La sorella di mia nonna gestiva a Roma un’agenzia cinematografica e per quel film, fra le varie comparse, serviva anche un neonato di tre mesi. Così hanno pensato a me. In famiglia siamo tutti appassionati di Verdone, sappiamo le battute dei suoi film a memoria".

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