Zaccagni: "Pedro il compagno di squadra più forte"
LAZIOL'esterno d'attacco, sempre più al centro degli schemi di Sarri, non ha dubbi sul suo compagno di squadra più forte in carriera: "L'ho conosciuto quest'anno, è Pedro. Nel calcio impegno, dedizione e un pizzico di fortuna si può arrivare in alto. L'idolo di sempre è Del Piero, la passione per questo sport me l'ha trasmessa mio padre. Fin da piccolo guardavo partite di qualsiasi campionato esistente
Il suo avvio di stagione non è stato dei più semplici a causa degli infortuni ma Mattia Zaccagni ha chiuso il 2021 in crescendo: quattro partite di fila da titolare in Serie A, sempre impiegato da Maurizio Sarri nelle ultime 11 gare ufficiali tra campionato, Europa League e Coppa Italia. "Ho sempre dato tutto me stesso nel calcio, sapevo che prima o poi sarebbero arrivate soddisfazioni - racconta a Lazio Style Magazine - con impegno, dedizione e un pizzico di fortuna si può arrivare in alto". Arrivato alla Lazio nelle ultime ore del calciomercato estivo 2021, Zaccagni non ha dubbi sul suo compagno di squadra più forte in carriera: "Penso di averlo conosciuto proprio in questa stagione - risponde - è Pedro".
"Idolo Del Piero, avevo il suo poster"
I numeri dell'esterno d'attacco classe 1995 con la Lazio raccontano di 4 gol e 3 assist in 19 partite ufficiali. Negli schemi di Sarri parte a sinistra nel tridente, una posizione ricoperta in carriera anche dal suo idolo: "Alessandro Del Piero, avevo il suo poster in camera". Di Cristiano Ronaldo ha invece la maglia: "L'ho presa due anni fa dopo Verona-Juventus, me la sono anche fatta firmare". Il calcio, spiega Zaccagni, è una passione di famiglia: "Me l’ha trasmessa mio padre. Fin da piccolo guardavo partite di qualsiasi campionato esistente: ha giocato anche lui ed il calcio è una cosa che ci lega tanto. Abbiamo ancora adesso un hotel a Bellaria, che gestisce tutta la mia famiglia. Quando sono andato via di casa avevo 18 anni: fu dura, ma anche un’esperienza formativa importante".
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"A Verona ho lasciato il cuore"
Zaccagni si sofferma anche sulle migliori partite giocate in carriera: “Per fortuna ce ne sono tante che ricordo bene. Una di queste è la finale playoff in B tra Verona e Cittadella, segnai e in rimonta conquistammo la promozione in Serie A". A Roma è arrivato dopo l'esperienza di Verona, con 146 partite e 15 gol in gialloblù. "Si tratta di due città completamente diverse - spiega - a Verona ho lasciato il cuore, è una città che mi ha cresciuto in tutto. Roma invece penso che sia una delle città più belle del mondo".