L'allenatore granata alla vigilia del match contro i neroverdi: "Il Sassuolo ha qualità superiore, sarà una partita tosta. Vorrei che crescessimo ancora, ma che non si metta troppa pressione e aspettative. Belotti? Vedremo dopo la sosta". E sul mercato: "Ci sono molti problemi economici"
In crescita, ma senza grandi pressioni. Ivan Juric non vuole sentire parlare di prova di maturità per il suo Torino nella sfida contro il Sassuolo: "No, basta con questa storia: prova di maturità no. A questa domanda non rispondo". Così l'allenatore ha sbottato alla risposta di un cronista che gli chiedeva se la sfida contro i neroverdi potrà essere un nuovo banco di prova per testare la maturità del Torino: "Vorrei che crescessimo ancora, che non si metta troppa pressione e troppe aspettative - ha poi spiegato Juric - Siamo tutti ambiziosi, vogliamo fare il massimo ed è giusto così. Poi dove arriveremo, lo vedremo. Bisogna stare attenti sui giudizi e su tutto. Il Sassuolo è una grande squadra, ha un attacco da Nazionale con qualità superiore. Sarà una partita tosta, dovremo essere attenti sapendo che loro possono segnare in ogni momento".
"Belotti? Vedremo dopo la sosta"
Il Sassuolo sarà un test importante per il Torino che andrà a caccia della terza vittoria consecutiva in campionato. Una striscia di risultati che manca da marzo 2019, quando i granata vinsero contro Atalanta, Chievo e Frosinone. Juric dovrà fare ancora a meno di Belotti: "Vedremo nelle prossime settimane - ammette - Non sono sicuro che potrà essere disponibile subito dopo la sosta". A centrocampo, invece, giocherà soltanto uno tra Mandragora e Pobega: "Stiamo cercando di capire certi movimenti, tecnicamente si stanno trovando meglio. Globalmente la squadra sta alzando il livello. Mandragora è un giocatore completo, un po’ come Pobega. O gioca uno o gioca l’altro. Quando hanno giocato insieme, uno deve andare a destra e ha trovato un po' di difficoltà. In questo momento o c'è uno, o c'è l'altro"
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"Mercato? Ci sono molti problemi economici"
Juric, infine, si è soffermato sul mercato del Torino: "Il mio giudizio l’ho dato il primo agosto, ed è rimasto. Questa è la situazione: ci sono molti problemi economici all’interno della società, sono stati persi tanti soldi in questi anni, non mi sembra allora neanche il caso di chiedere. Ci sono problemi strutturali grossi, quindi non è facile per un allenatore chiedere le cose. Poi se si fa qualcosa bene, altrimenti si va avanti così".