Guerra in Ucraina, Malinovskyi: "Piango per il mio popolo, è un crimine contro l'umanità"

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Il centrocampista dell'Atalanta racconta con una storia su Instagram il dolore per quanto sta accadendo nella sua Ucraina, attaccata su più fronti nella notte dalle truppe di Putin: "Fermiamo questo orrore"

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L’orrore della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina con l’invasione dei giorni scorsi e i primi bombardamenti nella notte sta sconvolgendo il mondo, quello dello sport compreso. E coinvolge in maniera ancora più diretta tutti gli atleti ucraini lontani dalla propria patria e comprensibilmente preoccupati per le conseguenze di familiari e amici che risiedono nel paese dell’est europeo, preso d’assalto dalle truppe di Putin che hanno attaccato da diversi fronti. Tra questi anche Ruslan Malinovskyi, centrocampista offensivo dell’Atalanta impegnato questa sera nella partita di ritorno dei playoff di Europa League per accedere agli ottavi contro l’Olympiacos. Il giocatore nerazzurro, questa mattina, ha voluto allora far sentire la propria voce ripostando una storia pubblicata dalla moglie su Instagram, nella quale la signora Malinovskyi ha ovviamente condannato  quello che sta accadendo nel proprio paese: “Ragazzi, questa mattina la Russia ha ufficialmente cominciato la sua guerra contro l’intero territorio dell’Ucraina. Ci sono state diverse esplosioni in tutti i punti strategici del paese, le persone sono inorridite e in preda al panico e tutti i confini attualmente sono chiusi. Piango e preso per la mia Ucraina, per il nostro popolo e per la mia casa. Le notizie che arrivano dalla Russia non dicono la verità: stanno affermando che stanno proteggendo l’oriente da noi ucraini, ma in realtà ci stanno attaccando! Questo è un crimine contro tutta l’umanità, bisogna fermare questo orrore”.