Juventus, Chiellini: "Champions, quest'anno possiamo provarci"

L'INTERVISTA
©IPA/Fotogramma

In una lunga intervista rilasciata al 'Times', il difensore bianconero non nasconde le ambizioni della sua squadra: "Il club ci ha detto che vuole vincere e che dopo il calciomercato invernale non abbiamo più scuse". Obiettivo Champions? "È un trofeo che mi manca e che la Juve non vince dal 1996. Non sempre vince la squadra più forte: quest'anno possiamo provarci"

Intervistato dal quotidiano britannico 'The Times', Giorgio Chiellini ha parlato nuovamente della finale di Euro 2020, del suo futuro e dell’attuale stagione bianconera con uno sguardo particolare alla Champions League, un trofeo che manca ancora in bacheca al centrale della nazionale e che la Juventus non vince da quasi 26 anni. "La Champions è qualcosa che mi manca e che alla Juve manca dal 1996. Ci siamo andati molto vicini, ci proviamo ogni anno, ma è un torneo dove non sempre vince la squadra migliore. Negli ultimi tre anni siamo stati eliminati da Porto, Lione e Ajax. Non possiamo essere soddisfatti. Quest’anno possiamo provare a vincerla", ha detto.

"Finale all'Europeo? Si vedeva la tensione nei giocatori inglesi”

E a proposito dell'ultimo Europeo vinto dalla Nazionale, in particolare della finale a Wembley contro l’Inghilterra, ha raccontato questo aneddoto: "Loro avevano molta più pressione di noi e a volte la pressione ti dà energia, ma a volte è un ostacolo. Noi abbiamo percepito questa paura. Forse non paura… Ma il loro nervosismo, la loro tensione", ha spiegato Chiellini. "A fine primo tempo, con l’Inghilterra in vantaggio 1-0, nel nostro spogliatoio c’era tranquillità. Eravamo sicuri che se avessimo tenuto la palla, avremmo segnato. Sicuramente avremmo trovato la soluzione per farlo. Tenere i nervi saldi è stata la cosa più importante e poi siamo stati fortunati ai rigori. Un pareggio è stato il risultato più giusto per quella partita". 

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"Prima gli avversari erano nemici, ora sono amici che giocano contro di me"

Il difensore della Juventus ha anche parlato di come il suo atteggiamento in campo, nei confronti degli attaccanti avversari, sia cambiato nel corso degli anni: "Quando ero più giovane ero più 'acceso', avevo bisogno di un nemico e non avevo un buon rapporto con gli altri attaccanti. Adesso invece mi piace parlare con loro durante le partite, mi piace condividere sensazioni e discutere di ciò che sta succedendo durante un match. Con loro scherzo anche, a volte. Non sono aggressivo: adesso il 'nemico' non è un nemico, ma un amico che gioca contro di me, e ho capito che se non disperdo le mie energie 'combattendo' come facevo prima, potevo diventare più lucido e più concentrato. Così le mie prestazioni sono migliorate". 

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"Mbappé incredibile già a 18 anni. Pogba il LeBron del calcio"

Dalla squadra ai singoli. Chiellini ha anche parlato di due star del calcio di oggi. Uno di questi è Kylian Mbappé: "Il più talentuoso. Ci ho giocato contro per la prima volta nel 2017, aveva 18 anni ma era già incredibile. Non posso immaginarmi come sia adesso e cosa possa fare in futuro. Mi piace la sua mentalità". L'altro è Paul Pogba, suo ex compagno in bianconero: "Lui è il LeBron James del calcio. Davvero, è fantastico com'è cresciuto. Quando lo vidi per la prima volta agli allenamenti dissi 'Cosa? Non è vero'. Sapevo che arrivava dal Manchester United, quindi mi aspettavo di vedere un ottimo giocatore, ma il fatto che fosse andato via da lì mi faceva pensare che non fosse un top player. Invece lo era. Ora mi dispiace che non riesca a far vedere completamente tutte le sue qualità". 

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"Ritiro? Vediamo, devo chiamare Ibra"

Infine Chiellini chiude con una battuta sul suo ritiro, che potrebbe arrivare in tempi brevi, ma anche in un futuro ancora non vicino. Lo deciderà a breve… Con Ibra, che a 40 anni ha ancora voglia di andare avanti: "Forse devo chiamare Zlatan e decidere insieme a lui. Potremmo fare un video per Sky in cui ci diciamo: "Cosa vuoi fare?", "No, tu cosa vuoi fare?", "Ok, possiamo decidere insieme". 

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