Milan, Leao: "Festa scudetto stupenda. Con 1° stipendio ho preso casa ai miei"

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L'attaccante portoghese tra le emozioni per lo scudetto e valutazioni del suo cartellino: "A Reggio Emilia sembrava di essere a Milano. Quest’anno a San Siro è venuto a sostenerci oltre un milione di persone, il calcio con i tifosi è un'altra cosa. Il mio valore di mercato? Quello reale è un’altra cosa. Dio mi ha regalato il talento e io devo continuare a lavorare duro per non sprecarlo"

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"A Reggio Emilia, nella gara decisiva, sembrava di essere a Milano. E poi la marea di gente che ci ha accolti al nostro ritorno in città e il giorno dopo nella parata col pullman scoperto". Intervistato da Login, mensile del Corriere della Sera, l'attaccante del Milan Rafael Leao ripercorre le emozioni vissute nella stagione conclusa con lo scudetto per i rossoneri. Decisivo con 11 reti e 10 assist in 34 partite, il 23enne portoghese si concentra sulle emozioni vissute al momento decisivo: "Il calcio senza tifosi è un’altra cosa, non c’è altro da aggiungere. Quest’anno a San Siro è venuto a sostenerci oltre un milione di persone totali, senza considerare quante volte in trasferta era come giocare in casa".

"Vivo il calcio con lo spirito del surfista"

Proprio i tifosi rappresentano un argomento ricorrente nelle riflessioni di Leao: "Il Milan è un grandissimo club con oltre 500 milioni di tifosi, il vero elemento fondamentale del calcio - ammette - trovo giusto cercare di coinvolgere ed emozionare ciascuno di loro". Parola di chi affronta "le cose che ti capitano con determinazione e quello che chiamo lo «spirito del surfista»: se non riesci a cavalcare un’onda, sai che dopo ne arriva un’altra e allora bisogna farsi trovare pronti. Il calcio ha le stesse radici della vita: bisogna essere consapevoli delle proprie forze e continuare a lavorare per migliorarsi. Sempre". 

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"Il mio cartellino? Valore reale è un'altra cosa"

Acquistato nell'estate del 2019 dal Lille per 35 milioni di euro, oggi Leao ha visto crescere ancora il valore del suo cartellino. "Per carità, quella è una cosa a cui non penso - sorride - il mio valore reale è un’altra cosa. Dio mi ha regalato il talento e io devo esserne grato e continuare a lavorare duro per non sprecarlo. Io un riferimento per i tifosi? Sono orgoglioso di questo. Sono ancora giovane e so che devo crescere sotto tutti i punti di vista. Però pensare di essere considerato un esempio per i più giovani certamente mi rende molto felice. Ma è anche una responsabilità, una cosa da tenere bene a mente ogni giorno".

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Tra famiglia e musica trap

Nel corso dell'intervista Leao si sofferma anche sui suoi hobby, senza dimenticare la famiglia. "Mia mamma mi videochiama tutti i giorni, anche se spesso vuole solo sapere se ho mangiato bene. Mio papà è una persona diversa, vuole che faccia le cose giuste. Sono molto legato e con il primo stipendio ho comprato subito la casa per loro". Tra le passioni, oltre alla moda di strada e ai videogiochi, c'è la musica trap. "Mi piace molto rappare e penso che quando finirò la mia carriera di calciatore potrei fare quello, nella vita. Per ora è un passatempo e basta: faccio trap, ma parlo soprattutto della mia vita, dei sacrifici per arrivare". Pensieri condivisi con Cabral, amico e giocatore della Lazio: "L'amicizia è un altro valore importantissimo - sottolinea Leao - anche in quello che fai: nel calcio ho molti amici, nel Milan e anche in altre squadre". Parola di Rafa, in arte Way 45: "45 è il codice postale della mia regione in Portogallo, mentre Way è il cammino, quindi è una specie di connessione tra le mie origini e la strada che sto percorrendo".

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