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Sarri: "Alla Lazio sto bene, alleno per creare squadra vera e divertirmi"

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©Getty

L'allenatore biancoceleste si è raccontato in una lunga intervista al Corriere dello Sport: "Voglio una squadra vera, cerco il piacere e il divertimento e la Lazio può garantirmeli, ho sensazioni positive. Ma non so se avrò ancora Luis Alberto. Sarà un campionato folle: Inter favorita, la Roma ha fatto il miglior mercato. Un rimpianto? Non aver allenato Cristiano Ronaldo da giovane. E Mourinho mi sta simpatico, ma siamo diversi"

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A tutto Maurizio Sarri. Dalla sua idea di calcio al rapporto con i campioni allenati in carriera, fino agli obiettivi da raggiungere con la sua Lazio: l'allenatore biancoceleste si è raccontato in una lunga intervista al Corriere dello Sport, partendo dalle sensazioni vissute in questi giorni prima dell'inizio della nuova stagione. "Alla Lazio sto bene - ha esordito Sarri -, l'ambiente mi piace e ho la possibilità di esprimermi e di divertirmi. In questa stagione voglio una squadra vera. E dai primi allenamenti sto ricevendo sensazioni positive. Il mio obiettivo è il piacere, il divertimento, e la Lazio può darmeli. Come ho detto, lavoro per creare una squadra vera: 25 giocatori che pensano allo stesso modo. Cosa ci manca per vincere? L'equilibrio, che è proprio delle grandi squadre. Sia quello mentale che quello tattico. Abbiamo dimostrato che in una partita secca possiamo battere chiunque, ma spesso poi manchiamo e perdiamo le partite. Bisognerà migliorare in questo. E sono convinto che quella che sta per cominciare sarà una stagione folle: mi aspetto risultati imprevedibili. Vedo comunque l'Inter favorita, ma il mercato migliore lo ha fatto la Roma".

"Milinkovic eccezionale, non so se Luis Alberto rimarrà alla Lazio"

Alla Lazio, Sarri spera di poter allenare ancora Milinkovic-Savic e Luis Alberto. Se il primo è la punta di diamante della sua squadra, lo spagnolo non è ancora certo di rimanere in biancoceleste: "Non so dire se Luis Alberto sarà ancora con noi a inizio settembre - ha ammesso l'allenatore biancoceleste -, per il secondo anno consecutivo ha espresso la volontà di chiudere la carriera in Spagna, precisamente al Siviglia. Milinkovic-Savic? È un giocatore di livello altissimo, con potenzialità ancora inesplorate. A volte privilegia l'estetica a discapito dell'efficacia, ma quando cerca la funzionalità fa sempre la differenza. Il nostro mercato? Sono arrivati diversi giovani, nella scorsa stagione eravamo una delle squadre più vecchie d'Europa e il ricambio era necessario". Poi un elogio al presidente Lotito: "Ha preso la Lazio in una situazione disastrosa e la tiene costantemente tra le prime cinque, sei squadre del campionato. Avrà mille altri difetti, ma è di un'intelligenza rara".

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"Rimpiango di non aver allenato CR7 giovane. Mou simpatico, ma siamo diversi"

In chiusura uno sguardo al passato, Sarri ha parlato dei tanti campioni allenati in carriera: "Quello che prima di ogni altro ha capito i miei metodi è stato Raul Albiol, difensore di livello superiore. Riuscì a capire tutto in pochissimo tempo, al punto che io potevo anche starmene a casa: l'allenamento avrebbe potuto tranquillamente dirigerlo lui. Cristiano Ronaldo? Il mio rimpianto è di non averlo potuto allenare da giovane. Quando l'ho avuto alla Juventus era già un'icona mondiale. Con me segnò 33 gol in campionato, a me piace un calcio in cui tutti si mettono al servizio del collettivo, ma non è facile convincere un campione con quei fatturati a cambiare percorso". Infine un ricordo della sua esperienza bianconera e non solo, prima di un confronto con José Mourinho: "Alla Juventus avevo bisogno di più tempo, sono stato troppo poco per incidere in maniera pesante. Lo stesso vale per il Chelsea. In più oggi è tutto più difficile, si afferma sempre maggiormente l'individualismo e questo non vale solo per il calcio: è un cambiamento generazionale, non mi piace e impone degli adattamenti, sono cambiato anch'io. Mourinho? Mi sta simpatico, ma siamo diversi. Le nostre differenze dipendono prevalentemente dalle origini: io sono partito dai dilettanti, lui direttamente dal Barcellona. Tra Stia e Barcellona c'è una bella differenza".

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