Milan-Udinese, Rebic e Brahim Diaz riconquistano posizioni e avvisano i nuovi acquisti

i protagonisti
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Nella vittoria del Milan contro l'Udinese c'è la firma di Ante Rebic (doppietta) e Brahim Diaz, reduci da una stagione complicata e retrocessi nelle gerarchie tra esplosioni di altri (Leao) e acquisti sul mercato. Il croato e lo spagnolo hanno sfruttato la chance concessa da Pioli e si candidano a risalire posizioni, in attesa che De Ketelaere e Origi diventino protagonisti

MILAN-UDINESE, GLI HIGHLIGHTS

Nel poker rifilato dal Milan all'Udinese all'esordio in Serie A ci sono due protagonisti inaspettati che hanno passato l'estate in silenzio, a lavorare senza farsi condizionare dal mercato: Ante Rebic e Brahim Diaz. Il primo, con i suoi due centri ai friulani, è tornato per un attimo al 19 gennaio 2020, quando segnò la prima doppietta con la maglia rossonera (proprio all'Udinese) inaugurando un momento di ispirazione offensiva in quella seconda metà di campionato così prolifica per lui. Il secondo ha lasciato per un attimo da parte i nuovi arrivati De Ketelaere e Adli. Due che potrebbero giocare nel ruolo di trequartista nel 4-2-3-1 del Milan, due che hanno l'intenzione di dimostrare tutto il bene che si dice sul loro conto. Rebic aveva segnato due gol in 24 presenze nella scorsa Serie A, condizionato dagli infortuni nella prima parte e mai in grado di tornare al top nel girone di ritorno. Adesso ha già eguagliato quel bottino. Brahim Diaz aveva chiuso il 2021-2022 con tre gol in 31 presenze di A, ma realizzati nelle prime sei giornate. Non segnava in campionato da quasi un anno (25 settembre allo Spezia). 

Rebic e Brahim, da dimenticati a decisivi

Adli, Origi, De Ketelaere. I tifosi del Milan hanno vissuto l'estate di calciomercato ipotizzando una formazione rossonera 'rinfrescata' da questi tre nomi, i principali innesti che la società ha messo a disposizione di Stefano Pioli finora. Poche, pochissime parole su Rebic e Brahim Diaz, due delusioni dell'ultima (vincente) stagione del Diavolo. Il croato e lo spagnolo erano prima retrocessi nella gerarchia tattica di Pioli alla fine dello scorso campionato e poi, in queste settimane, erano stati messi in discussione dal mercato. Il Milan che prende un centravanti come Divock Origi per dare il cambio a Olivier Giroud e aspettare il recupero di Zlatan Ibrahimovic. Il Milan che punta ancora forte su Rafael Leao, candidato al prossimo Pallone d'Oro e trascinatore dell'ultimo scudetto. Il Milan che cerca un trequartista e, dopo aver preso Adli dal Bordeaux, porta a casa anche Charles De Ketelaere al termine di una trattativa estenuante con il Bruges. E così Rebic diventa il vice del vice (in attesa di Ibra) nel ruolo di punta centrale e il vice di Leao sulla sinistra, mentre Brahim passa da faro della manovra offensiva della squadra (come era considerato all'inizio del campionato scorso) a riserva del ragazzino belga appena sbarcato in Italia. Finché, nello spazio di due ore, le cose cambiano all'improvviso: Rebic viene lanciato titolare al centro dell'attacco per via del ritardo di condizione di Giroud e Origi, Brahim ha una chance dall'inizio. Da dimenticati a decisivi in 90 minuti. I primi, significativi, della nuova stagione.

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E allora Stefano Pioli si gode il Rebic ritrovato. "Ci può aiutare tantissimo, è un giocatore fortissimo. Ha tutte le caratteristiche per essere un calciatore importante per noi", le sue parole al termine del match con l'Udinese, quasi come se stesse parlando di un nuovo acquisto. E in effetti potrebbe essere proprio così, nonostante sia a Milanello dal 2019. Senza mezze misure il croato, che su Instagram ha postato una foto della partita con un'unica e inequivocabile parola: "Godo", facendo impazzire i tifosi

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L'esordio di De Ketelaere: 18' per il debutto a San Siro

E ora che si fa con De Ketelaere? Difficile togliere questo Brahim Diaz, subito protagonista, subito al centro del gioco del Milan con la sua '10'. Il talento ex Bruges, che può anche giocare esterno, avrà senz'altro più tempo per ambientarsi in Italia, in un campionato molto diverso da quello belga da cui proviene. Intanto, nella prima di campionato, il classe 2001 ha esordito a San Siro entrando al 71'. Diciotto minuti più recupero di gestione palla per i rossoneri, già avanti di due gol a quel punto del match. De Ketelaere ha destato una buona impressione e potrà essere inserito gradualmente dall'allenatore. Così come Origi, in campo per 6 minuti nel finale. Per adesso ci sono i ritrovati Rebic e Brahim Diaz a far dormire sonni tranquilli a Stefano Pioli. Il Milan ha due nuove-vecchie frecce al suo arco. In attesa che anche i nuovi diventino attori protagonisti.