Roma, si chiama Bryan Cristante e risolve problemi

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Paolo Assogna

Paolo Assogna

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Dalla Nazionale alla Roma c'è un elemento in comune: tutti gli allenatori passati sulle due panchine non hanno messo in discussione l'importanza di Cristante. I giallorossi gli hanno rinnovato il contratto fino al 2027 perché di uomini che risolvono problemi c'è sempre bisogno

Si chiama Bryan Cristante e risolve problemi come il Mr. Wolf di Pulp Fiction. In Nazionale contro l'Ungheria serviva la giocata di qualità per risolvere la partita in un momento di sofferenza e lui non si è tirato indietro. Movimento da centrocampista invasore, senza palla a dettare il passaggio fatto con la giusta intensità. Dal fondo, quindi letale, non a caso in Sudamerica ribattezzato "el pase del la muerte". Un'azione molto significativa, perché sta a rappresentare la completezza del calciatore Cristante: sa fare diverse cose e soprattutto ha l'intelligenza di capire quando vanno fatte. È il ritratto del calciatore utile e non a caso nell'alternanza degli allenatori in panchina tra Roma e Italia un elemento in comune è quello di non mettere in discussione la sua importanza. La Roma lo aveva preso per fare il trequartista dopo i 9 gol con la maglia dell'Atalanta, ma poi lo ha alternato tra difesa e mediana. Sa adattarsi a tutti i sistemi di gioco e a ogni tipo di compagno. Mourinho lo ha messo nella lista dei fedelissimi e a San Siro contro l'Inter alla ripresa del campionato sarà regolarmente in campo al fianco di Matic o Pellegrini. La società gli ha rinnovato il contratto fino al 2027, perché di uomini che risolvono problemi ci sarà sempre bisogno.