Milan-Juventus, Allegri: "Bisogna uscirne con le buone o con le cattive"

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L'allenatore della Juve analizza la sconfitta con il Milan: "Bene per 25', poi smettiamo di giocare in avanti e cominciamo a giocare all'indietro. Sbagliati troppi passaggi: non può accadere a una squadra come la Juventus. Come se ne esce? Serve un filotto"

Di nuovo una caduta, crisi riaperta in casa bianconera e Massimiliano Allegri che non riesce a scendere dall'altalena, immagine che usa lui stesso al termine della gara persa contro il Milan: "Qual è l'atmosfera nello spogliatoio? Dopo la partita di stasera c'è da dire ben poco: è un momento di altalena, sembrava fossimo usciti dal periodo negativo con due vittorie e invece ci siamo ricascati. Peccato perché i primi 25' avevamo fatto bene, poi abbiamo preso un gol evitabilissimo e sbagliato molto tecnicamente. Quando giochi a calcio non puoi sbagliare tutti questi passaggi perché poi ti demoralizzi ed è normale che poi paghi. Una squadra come la Juventus, con i suoi giocatori, non può sbagliare i passaggi".

"Giochiamo troppo all'indietro"

Tanti errori tecnici, ma anche una condizione psicologica che non aiuta, secondo Allegri: "Non è facile in questo momento: due partite vinte che ti ridanno entusiasmo non risolvono i problemi. Dobbiamo fare mea culpa perché abbiamo perso tanti punti con le medio-piccole e quando arrivi agli scontri diretti ci devi arrivare con una condizione psicologica buona. Ora bisogna rimanere sereni e avere la forza di ripartire. Come se ne esce? Bisogna trovare un filotto per forza".


L'analisi tecnica della gara, poi, permette ad Allegri di trovare il "momento" esatto in cui la sua Juve ha iniziato a perdere la partita, cosa che le era già successa: "A un certo punto smettiamo di giocare in avanti e iniziamo a giocare all'indietro: questa è una cosa che non deve esistere, su cui dobbiamo lavorare. Quando giochi palla all'indietro gli altri ti vengono addosso e prendono campo. Dobbiamo essere più cattivi nei contrasti e nella voglia, e toglierci di dosso le paure. La misura dei passaggi, poi, non si può sbagliare".

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