Dybala: "Volevo tornare prima, nessuna paura di farmi male. Abraham? Difendiamolo"

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L'argentino è tornato in campo e in poco più di 20 minuti ha rianimato la Roma: "Ho lavorato tanto per esserci ed aiutare la squadra, volevo rientrare prima ma non è stato possibile. Oggi però volevo dare una mano nonostante il Mondiale e non avevo paura di farmi male. Il rigore calciato da Belotti? Se la sentiva, non era scritto che dovessi tirare io e tutti possono sbagliare. Abraham? Lo dobbiamo difendere"

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Sono bastati poco più di venti minuti per rianimare la Roma e permettere alla squadra di Mourinho di riacciuffare il Torino all'Olimpico: Paulo Dybala è tornato. Rientrato dopo lo stop per infortunio, l'argentino ha prima conquistato il calcio di rigore sbagliato da Belotti, poi ha colpito la traversa con uno straordinario sinistro a giro in occasione dell'azione che ha portato al gol del pareggio di Matic al 94'. Intervenuto a Dazn nel post partita, l'attaccante ha parlato delle sue sensazioni: "L'affetto della gente dal primo giorno è stato incredibile e io avevo tanta voglia di giocare oggi - ha spiegato Dybala -, in questi giorni ho lavorato tantissimo per esserci. Mi sarebbe piaciuto rientrare prima, ma non è stato possibile. Ho parlato col mister e gli ho detto che ero a disposizione, nonostante il Mondiale gli ho detto che ero pronto a dare una mano alla squadra. Ho lavorato tanto e ho cercato di essere al massimo sia per oggi che per il futuro".

"Rigore? Belotti se la sentiva, può capitare di sbagliare"

Dybala è poi tornato sull'episodio del rigore calciato e sbagliato da Belotti: "Se dovevo tirare io? No, non era scritto da nessuna parte chi dovesse tirare il rigore. A volte si decide in un determinato momento: io ho alzato la testa, Andrea aveva la palla in mano e si sentiva di calciare e per me non c’è stato problema. Ci fidiamo di tutti, lui è un attaccante che ha fatto tantissimi gol e oggi purtroppo ha sbagliato, ma poteva sbagliare chiunque". Poi un passaggio sull'episodio accaduto in settimana, quando Mourinho ha criticato pubblicamente Karsdorp: "Quando è successo io non c’ero, quindi non ho vissuto la situazione dal vivo. Ho parlato con i compagni e certe cose rimangono nello spogliatoio. Noi siamo un gruppo unito, ci dobbiamo appoggiare e resteremo sempre vicino ad ogni giocatore". Infine una battuta sui Mondiali: "So che per l’Italia sarà dura seguirlo perché è il secondo Mondiale a cui la Nazionale non partecipa - ha concluso Dybala -, ma so che qui c’è tanto affetto per l’Argentina e spero che gli italiani tifino per noi".

"Nessuna paura di farmi male. Abraham? Lo dobbiamo difendere"

Intervenuto anche a Sky Sport, l'argentino ha analizzato ulteriormente la gara e il suo momento: "Cerco sempre di essere un giocatore che cambia le partite, sono entrato con gli avversari in vantaggio ed era normale che si chiudessero. Abbiamo giocato trasportati dalle emozioni, cercando di dare tutto alla fine. Sarebbe stato meglio reagire già prima del mio ingresso, ma abbiamo provato fino all'ultimo a conquistare i tre punti. Bisogna comunque avere più energie sin da subito, non possiamo aspettare di subire gol per svegliarci. Serve la personalità per giocare e non avere paura, altrimenti diventa tutto più difficile. Se avevo timore di farmi male? No, altrimenti non avrei giocato. Sto bene, in occasione del fallo subito sul rigore ho preso una botta e ho sentito un po' di dolore, ma sono tranquillo". Chiusura su Abraham: "Si sa come vanno le cose, quando gli attaccanti non segnano sono i primi ad essere criticati. Poi fanno gol e zittiscono tutti, come è successo contro il Sassuolo. Oggi non ha segnato e le critiche vanno a lui, ma noi dobbiamo essere bravi a difenderlo e a metterlo nelle condizioni migliori per fare gol".