Il centrocampista rossonero suona la carica ai suoi in vista della ripresa del campionato: "Mancano più delle metà delle partite, perché non dovremmo credere allo scudetto? Siamo forti e possiamo vincerle tutte". Poi sul futuro di Leao: "È un fenomeno, ma deve fare la scelta migliore per lui prima che per noi"
"Siamo i campioni d'Italia, perché non dovremmo credere allo scudetto? Abbiamo due motivi per essere fiduciosi: non si sono ancora giocate oltre la metà delle partite, quindi ci sono tantissimi punti a disposizione. E poi Milan è davvero forte". Sandro Tonali non usa giri di parole e galvanizza i suoi alla ricerca di una difficile rimonta sul Napoli. "Di certo siamo una squadra con più esperienza - dice il centrocampista -. È vero, abbiamo lasciato punti per strada e ci sono state partite di cui non siamo pienamente soddisfatti, ma è un errore che non vogliamo ripetere. L’obiettivo è provare a vincerle tutte e abbiamo le qualità per farlo. Dobbiamo restare uniti, l'anno scorso ce l'abbiamo fatta perché tutti hanno remato nella stessa direzione, da noi giocatori a chi lavorava negli uffici di Casa Milan. C’è uno spirito Milan che può essere contagioso: io lo avverto e, come funziona con me, credo funzioni per tutti. Con il recupero degli infortunati saremo ancora più competitivi. Ibrahimovic sarà il valore aggiunto, quella spinta della quale avremo bisogno nel corso della stagione, ma abbiamo tanti giocatori di alto livello: chiunque abbia la palla, ti fa sentire in mani sicure".
"Leao deve fare la scelta migliore per lui prima che per noi"
Dalla lotta per il titolo al futuro, in particolare quello legato a Bennacer e Leao. "Mi auguro con tutto il bene del mondo che resti - aggiunge Tonali -. Sa meglio di me, perché è arrivato prima, cosa significhi giocare per il Milan e farlo a San Siro. È un giocatore fondamentale per noi, corre per tutti e in più alza il livello qualitativo delle giocate. Io per primo mi sento agevolato se lo vedo al mio fianco, mi rende tutto più facile. Leao sappiamo che ha altre qualità rispetto a me o Bennacer. La storia è la stessa, però con basi diverse. Deciderà lui quello che deve fare, secondo me la sta vivendo bene e serenamente questa stagione. Non deve pensare a molte cose, deve solo andare avanti. Io non posso entrare nella sua testa e cambiargli le idee, ma lui sa benissimo qual è la sua strada migliore: se restare qui o prendere altre direzioni. Lui è un fenomeno e deve fare la scelta migliore per lui prima che per noi. Io voglio certamente rimanere il più a lungo possibile, ma dipende da tanti aspetti. È una domanda che va fatta stagione per stagione. Quest’anno ti direi di ‘sì’, ma non è possibile prevedere 15-20 anni di carriera. Sono felice di quello che è stato fino ad ora qui il mio percorso al Milan, dello scudetto, di giocare per questa maglia, delle mie prime 100 presenze. E serve continuare a voler vincere con la voglia di rimanere il più a lungo possibile".
"Mondiali? C'è ancora delusione"
Inevitabile in questo periodo non fare accenno al Mondiale: "C’è ancora grande delusione, fortunatamente per noi in Qatar sta per finire - racconta Tonali -. Fa male essere rimasti fuori per la seconda volta consecutiva, abbiamo una squadra che certamente è all’altezza. Daremo il 101% per la Nazionale. Io il più forte centrocampista italiano? Non lo direi mai. In questo momento Barella e Jorginho sono avanti a me, in generale sia l'Inter che la Juve che noi abbiamo una mediana forte. E vogliamo migliorarci ancora".
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"De Ketelaere è forte, va aspettato. Ho scritto una letterina a Santa Lucia anche quest'anno..."
"Con mister Pioli stiamo facendo un percorso da tre anni, è il nostro trascinatore: ci aiuta, tenta in ogni modo di tirare fuori da ognuno di noi il minimo dettaglio che può fare la differenza - prosegue, poi, il centrocampista rossonero -. È la persona che più di ogni altra ci dà equilibrio, fuori e dentro il campo. Parla tantissimo con noi, dandoci consigli e suggerimenti. L’ultimo è di due giorni fa, ma non posso svelare cosa mi ha detto... De Ketelaere? È molto forte e giovane, va soltanto aspettato perché arriva da un altro campionato. Una situazione simile l’ho vissuta in prima persona. Per me è stato quasi più semplice perché allora non c’era pubblico, e ci sono meno pressioni e ti puoi permettere di sbagliare qualche pallone in più, o di provare giocate che con lo stadio pieno non fai. È tutta una questione mentale: quando inizierà a giocare di più acquisterà sempre maggiore fiducia. Io sono arrivato che giocavo poco, adesso gioco. É cambiato questo. E la fiducia che ti da il campo non te la dà nient’altro. Tutti i giovani arrivati in estate hanno avuto comunque un impatto positivo, sembrano qui da 3-4 stagioni. Il fatto di essere un gruppo giovane li aiuta, e loro si sono fatti aiutare. Siamo davvero molto squadra: se qualcosa non va per uno, non va per tutti. Il momento no è di tutti o di nessuno, se merito io è merito della squadra". Infine una battuta sulla letterina a Santa Lucia: "L'ho scritta anche quest’anno, quindi appena rientro avrò la sorpresa - conclude Tonali -. Ma magari la sorpresa me la porteranno a fine anno i miei compagni. Scriverei tante cose, ma la più importante è vincere. Sappiamo cosa vuol dire vincere e non vincere. C’è una differenza enorme. Se potessimo scrivere tutti insieme nello spogliatoio una lettera, lo faremmo subito".