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Milan-Atalanta, Ibra: "Ho sofferto, ma se sto bene sono il più forte di tutti"

Serie A

L'attaccante svedese è tornato in campo dopo 280 giorni ed è pronto ad aiutare il Milan: "Non voglio giocare 5', voglio essere il presente e fare concorrenza ai miei colleghi. Quando sto bene sono il più forte di tutti". Sull'infortunio: "Ho sofferto tanto per recuperare, lo scorso anno avevo fatto una promessa a Pioli e sono stato vicino alla squadra"

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Al minuto 74 di Milan-Atalanta, Zlatan Ibrahimovic è tornato in campo 280 giorni dopo l'ultima volta: "Mi mancavano tanto i tifosi, mi danno forza e motivazioni per continuare, senza il loro supporto è difficile, mi sento bene, se guardo indietro nel tempo è oltre un anno che non mi sento bene come oggi - dice - Mi sentivo libero di fare quello che amo, ovvero giocare a calcio. Ho sofferto tanto, anche gli ultimi sei mesi dello scorso anno, volevo aiutare a tutti i costi, per stare in campo devo stare bene perché sennò non posso aiutare la squadra, potevo fare l'intervento sei mesi prima ma sapevo che lo scorso era il nostro anno e avevo fatto una promessa a Pioli perché volevo stare vicino alla squadra. Ho vinto con una sofferenza mai provata prima. Anche con la morte di Mino è stato difficile anche mentalmente, molti mi hanno dato forza, quando sto bene sono il più forte di tutti".

"Voglio essere il presente e fare concorrenza ai miei compagni"

Quale sarà il ruolo di Ibrahimovic da qui alla fine del campionato in questo Milan? "Mi sento uno che può aiutare più di quello che ho fatto oggi, più mi alleno e più miglioro, è questo che mi mancava - spiega - Ho toccato il pallone per tre allenamenti e non sembrava essere passato un anno e due mesi. Se non mi pongo obiettivi mi rilasso, non voglio essere il passato, ma il presente e voglio fare concorrenza ai miei colleghi, altrimenti non starei qua. Sono qua perché voglio portare risultati e se penso che devo giocare solo gli ultimi 5' è meglio che sto a casa. Chi pensa questo è già finito. Volevo fare il mio recupero e sono stato lontano dalla squadra per avere più tempo per lavorare bene e non essere impaziente. Cosa ho fatto? Ho guardato i miei colleghi e loro hanno capito". 

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