Bologna-Lazio senza Sinisa e un singolare incrocio di destini

serie a

Veronica Baldaccini

Sono passati sette mesi dall'ultimo incontro in campionato tra Bologna e Lazio. Da allora, molte cose sono cambiate...

BOLOGNA-LAZIO LIVE

GLI SQUALIFICATI E GLI INDISPONIBILI

Una vita fa. In realtà sono passati appena sette mesi ma "una vita fa" è la definizione più appropriata per questo Bologna-Lazio, perché confrontarlo con l’incontro d’andata significa innanzitutto inciampare emotivamente su questa immagine, quella del flebile sorriso di Sinisa Mihajlovic. Era la prima giornata di un campionato che mai avremmo pensato di concludere senza lui, e invece. E invece dal 16 dicembre lo abbiamo già ricordato tante volte eppure la sensazione è che non siano mai abbastanza, specie quando arriva questa partita. Era tutto o quasi diverso quel 14 agosto, e non solo perché sulla panchina bolognese c’era ancora lui. Alle sue spalle si accomodava Orsolini, che all’inizio della stagione faceva fatica a sprigionare la sua energia, mentre Arnautovic e Sansone, ora ai margini, erano i titolari. Oggi invece solo qualche acciacco lo mette in dubbio: è il giocatore più decisivo del Bologna, complice di 6 degli ultimi 7 gol. Non sarà però l’unico protagonista sul quale era difficile scommettere allora. Sull’altra panchina aspettava la sua occasione Provedel, secondo di Maximiano.

Lazio senza Immobile

Quell’occasione quindi arrivò prima del previsto. Da allora il portiere titolare è indiscutibilmente lui e se Lazio ha la seconda miglior difesa della serie A è anche per quell’incrocio di destini della prima giornata. Numero che spicca se confrontato con quelli meno lusinghieri dell’attacco, ma anche questo si spiega facilmente riguardando Lazio-Bologna, decisa da Immobile, che sette mesi dopo non ci sarà, e per i tanti-troppi problemi fisici non è riuscito a mantenere quell’efficacia. Quanto manca alla Lazio il suo Ciro, anche se poi le idee per sostituirlo a Sarri non sono mancate. Quelle che sta dimostrando di avere Thiago Motta, l’allenatore, ma soprattutto l’uomo scelto per prendere il posto del gigante Sinisa. Una vita fa, che poi era solo il 14 agosto, sembrava impossibile immaginare qualcun altro su quella panchina, tanto meno lui. Oggi possiamo dire che Motta ha mantenuto la tacita promessa di essere all’altezza. C’è già chi lo immagina di ritorno a Parigi, addirittura alla guida del club più ricco e perdente del mondo. Sette mesi possono essere davvero una vita.