Inter-Juventus, Inzaghi: "Sulla penalizzazione serve chiarezza al più presto"

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L'allenatore nerazzurro annuncia le assenze di Skriniar, Bastoni e Gosens: "Ci saranno altri da valutare bene nella rifinitura. Siamo orgogliosi della Champions ma, da allenatore, il mio unico pensiero è la Juve. Di Maria, Chiesa e Vlahovic osservati speciali". E sulla penalizzazione della Juve: "Serve chiarezza al più presto"

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Derby d'Italia, atto secondo. Dopo il ko 2-0 di Torino dell'andata, e in attesa della doppia sfida che vale la finale di Coppa Italia, Inter e Juve scendono in campo a San Siro domenica sera. Nell'ultima di campionato è arrivato un ko, con lo Spezia, ma l'ultima partita è lo 0-0 col Porto che vale il ritorno ai quarti di finale, dove l'urna di Nyon ha decretato la sfida col Benfica. Simone Inzaghi ha parlato di questo (ed altro) in conferenza stampa.

Domani c'è la Juve, una delle partite più sentite. Arrivate da una settimana impegnativa

"Sì, ma la settimana ha dato anche forza e fiducia. Sappiamo cosa rappresenta questa partita per tutti noi. Due squadre che stanno bene, qualificate in Europa. Sarà fatta di corsa, aggressività e determinazione. Partite del genere sono fatte così".

 

 

Allegri ha detto che la Juve è seconda a +3 sull'Inter, voi considerate la Juve seconda o settima?

"Consideriamo la Juve una grandissima squadra. Completa, con tantissimi giocatori forti. La rispettiamo molto. Poi ci saranno anche le due partite di Coppa Italia. La preparazione mentale è fondamentale".

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Chi non ci sarà?

"Sicuramente non avremo Skriniar, Bastoni e Gosens. Ci saranno altri da valutare bene nella rifinitura".

Ci saranno delle rotazioni? L'aprile intenso sarà spinta o problema per la corsa Champions?

"La qualificazione ai quarti è un grandissimo orgoglio. La stanchezza c'è, gli infortuni pure, ma non dobbiamo guardarci indietro e pensare solo a domani. Contro la Juve è una partita importante per il nostro cammino, l'ultima di un periodo intenso. Dalla ripresa avremo un aprile complesso. Avrò bisogno di tutti, sperando nella singola partita di averne tanti a disposizione".

 

E' preoccupato dai cali dopo le imprese?

"E' un dato di fatto, dopo partite importanti abbiamo avuto dei cali. Tra le squadre in corsa Champions saremo i più impegnati ad aprile. Serve crescere e migliorare". 

 

In Champions si può sognare?

"Da allenatore il mio unico pensiero è la Juve. Siamo orgogliosi della Champions, ma il focus è tutto sul campionato. Sappiamo che siamo all'ultima partita di un ciclo terribile ma vogliamo farla al meglio".

Prima non ha risposto, lei si sente secondo in classifica o lo è la Juve?

"Io guardo la classifica in questo momento, poi ci sono delle vicende giudiziarie e degli organi apposta che stanno valutando. Io posso fare i complimenti alla Juve per l'Europa. Poi vedremo, speriamo presto. Tutte le squadre che stanno lottando per la Champions hanno bisogno di chiarezza al più presto".

Come vede Lukaku?

"Sta aumentando il minutaggio. È stato importantissimo come tutti per il traguardo di coppa. È entrato bene nel ritorno e sta lavorando nel migliore dei modi, poi da allenatore devo fare delle scelte. Sono contento. Si sta allenando bene anche Correa. Avremo bisogno di tutti".

 

In Champions l'Inter non ha rischiato, se non nel finale, in campionato succede più spesso. Cosa manca all'equilibrio?

"E' un aspetto dove dobbiamo migliorare. Le partite sono fatte di transizioni, molti gol li subisci quando hai tu la palla. In Champions non abbiamo rischiato se non nel recupero, dove ci siamo abbassati troppo. Ma a livello difensivo abbiamo fatto una grande partita". 

Di Maria

"Sappiamo tutti che giocatore è. Un campione del mondo, un grandissimo. Anche con Kean e Vlahovic è stata una grande Juve. Hanno un grandissimo potenziale che va al di là dei singoli, come noi. In qualsiasi momento possono spostare le sorti della partita. Di Maria, Chiesa e Vlahovic saranno osservati speciali".

 

Sulla riscossa europea della Serie A

"Ne avevamo bisogno di questo exploit europeo. Anche Milan e Napoli hanno fatto grandi partite, tutte le italiane hanno meritato. Sei squadre, un grande passo. Ora dobbiamo continuare. Più l'Italia va avanti meglio è per tutto il nostro movimento".

Cosa si porta dietro della vittoria in Portogallo?

"La felicità dei ragazzi, c'è stato grande orgoglio. Mancavamo i quarti da dodici anni. So bene quale sia la storia dell'Inter e cosa questo significhi". 

 

Cosa di aspetta dalla Juve dal punto di vista tattico?

"La Juve a volte ti aspetta, altre viene a prenderti. Sarà una partita senza un binario ben definito, dovremo essere bravi a leggerla".

 

Le critiche sono uno stimolo?

"Nessuno sfogo dopo Porto, sia io che la squadra sentiamo le critiche, ma quello che è certo è che noi lavoriamo quotidianamente per il bene del club. Sappiamo che le critiche ci saranno sempre, spetta a noi capire quali sono da valutare e quali da scartare".

 

A Porto il sacrificio del gruppo è stato anche per lei? 

"Questo gruppo ha fatto cose molto buone in diciotto mesi. Al di là dei personalismi, noi dobbiamo ragionare solo in funzione dell'Inter".