Monza-Roma, Mourinho attacca Chiffi: la procura federale ha chiuso l'indagine

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La procura federale ha chiuso le indagini per le frasi rivolte da José Mourinho all’arbitro Chiffi nel dopo gara di Monza-Roma. L’accusa (giudizi lesivi del direttore di gara e del movimento arbitrale) è stata notificata all’allenatore portoghese e alla società giallorossa per responsabilità oggettiva. Lo Special One aveva dichiarato: "Chiffi è il peggior arbitro che ho avuto in carriera, confesso che sono sceso in campo con un microfono per proteggermi"

LE DICHIARAZIONI DI MOURINHO DOPO MONZA-ROMA

Mourinho sarà regolarmente in panchina sabato contro l'Inter perché il giudice sportivo non poteva sanzionarlo per qualcosa successo "post evento". Nel frattempo, però, la procura federale, che in mattinata ha subito aperto un'inchiesta, nel primo pomeriggio ha già notificato l'avviso di conclusione dell'indagine al portoghese e alla Roma a titolo di responsabilità oggettiva. Lo Special One è accusato di "giudizi lesivi dell'arbitro Chiffi e del movimento arbitrale" con la violazione degli 4.1 e 23.1 del codice di giustizia sportiva. Adesso la Roma avrà due strade: chiedere di essere ascoltata, presentando anche nuove memorie difensive, oppure patteggiare. Questa seconda ipotesi garantirebbe a Mourinho di cavarsela con una sola sanzione pecuniaria senza rischiare di finire davanti al tribunale federale nazionale qualora il deferimento di Chiné diventasse ufficiale. La Roma fa sapere che per prima cosa i legali faranno richiesta di accesso agli atti e una volta letti prenderanno una decisione su quale strada intraprendere. 

Cosa aveva detto Mourinho dopo Monza-Roma

Dopo il pareggio contro il Monza, Mourinho in conferenza stampa ha rilasciato dure dichiarazioni, in particolare nei confronti dell'arbitro Chiffi: "Questo risultato si adatta al peggior arbitro che ho avuto in carriera e ne ho avuto tanti di scarsi. Io penso che l'arbitro non ha avuto grandi influenze sul risultato, ma è dura giocare con lui: tecnicamente orribile, dal punto di vista umano non è empatico, non crea rapporto con nessuno, dà un rosso a un giocatore che scivola perché è stanco all'ultimo minuto. Doveva dare un rosso, va a casa frustrato perché non dà il rosso a me perché non gli ho dato l'opportunità. È un po' il limite di questa squadra: non abbiamo la forza che hanno altre società di dire 'questo arbitro non lo vogliamo', io ho finito di allenare a venti-trenta minuti dalla fine perché sapevo che altrimenti mi avrebbe espulso".

"Sono sceso in campo col microfono..."

"Io penso che la Roma deve crescere a questo livello - ha sottolineato Mou -, non ha la capacità di dire questo arbitro non lo voglio. Io volevo stare sabato con i ragazzi in campo, per giocare contro una super squadra come l'Inter, e rischiavo l'espulsione. Confesso che sono sceso in campo con un microfono: mi sono protetto. Comunque sono stato zitto, anche se avevo una voglia tremenda di farlo, ma ho deciso di non farlo perché sabato devo stare con i miei ragazzi. Magari il mio club non sarà contento con me ma è un rischio che prendo: come club non abbiamo forza e qualche volta mi sembra che non abbia neanche la voglia di avere forza. Lo dico senza problemi. Per favore signor Rocchi, questo qua basta. Ne voglio un altro, questo qua basta"