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Dal mercato alla penalizzazione: Juve, stagione surreale

Serie A

Paolo Aghemo

La Juventus si gioca contro Milan e Udinese le ultime possibilità di restare tra le prime quattro dopo la sentenza. In attesa poi delle decisioni della giustizia sportiva e della Uefa sui procedimenti aperti. La prima mossa della dirigenza sarà scegliere il nuovo direttore sportivo. Le opzioni vanno da Giuntoli alla soluzione interna

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Riflessioni in corso alla Continassa. Allegri deve pensare a Milan e Udinese, come da ordine di John Elkann: due vittorie per conquistare l’Europa sul campo. Non importa quale, a questo punto. Bisogna superare la nottataccia di Empoli e ripartire. Poi ci saranno altri conti da fare, tra il secondo processo della giustizia sportiva e il procedimento disciplinare della Uefa, ma adesso occorre reagire. Il momento è critico, ecco perché dalla società ai giocatori ci si aspetta uno Stadium ribollente di tifo contro il Milan.

La prima mossa sarà scegliere il direttore sportivo

Le tribune con spazi vuoti rappresentano uno dei dieci punti - ogni riferimento è naturalmente voluto - attraverso i quali analizzare una stagione condizionata dalle vicende giudiziarie partite dall’inchiesta Prisma che hanno portato alle dimissioni di Agnelli e del Cda, ma anche dai contrattempi legati agli infortuni, primo fra tutti quello di Pogba. Il rendimento negativo di Paredes e un Di Maria sottotono nei momenti decisivi hanno affossato il mercato, così come le penalizzazioni hanno stravolto la classifica e gli umori dello spogliatoio. Ma prima della bufera, erano già emersi dei limiti strutturali come una poco chiara identità di gioco e la mancanza di leadership, fatta eccezione per Danilo. I nuovi Bremer e Gatti insieme ai giovani emergenti di Vinovo sono le note positive con vista sul futuro. La prima mossa della dirigenza sarà scegliere il nuovo direttore sportivo. Le opzioni vanno da Giuntoli alla soluzione interna. Un punto fondante della nuova Juve, per ripartire e chiudere una stagione surreale.