Milan, Scaroni: "Legati a Maldini ma vogliamo gestione club innovativa"

Serie A

Il presidente del Milan Paolo Scaroni in un'intervista al Corriere della Sera ha provato a spiegare le ragioni della separazione dei rossoneri da Paolo Maldini: "Tutti noi, e particolarmente io, abbiamo sempre avuto rapporti eccellenti con Paolo Maldini, che è un gentiluomo, una persona attaccata al Milan e che al Milan ha fatto bene. Noi però seguiamo un modello un po’ innovativo, almeno per l’Italia, di gestione del club: si lavora in team"

Molti titosi del Milan si interrogano in queste ore sull'addio di Paolo Maldini e Ricky Massara dal club rossonero. La decisione della proprietà ha colto di sorpresa tanti e il presidente Paolo Scaroni prova a spiegarne le ragioni dalle pagine del Corriere della Sera: "Tutti noi, e particolarmente io, abbiamo sempre avuto rapporti eccellenti con Paolo Maldini, che è un gentiluomo, una persona attaccata al Milan e che al Milan ha fatto bene. Noi però seguiamo un modello un po’ innovativo, almeno per l’Italia, di gestione del club, che ci porta a considerare tutte le nostre attività come collegiali: si lavora in team. È un modello organizzativo che sta molto a cuore al nostro azionista che, ricordiamolo, è uno specialista di sport che vanta successi nelle sue attività, quindi quando ci suggerisce qualcosa noi prestiamo grande attenzione, perché pensiamo porti innovazioni. In questa organizzazione abbiamo avuto l’impressione che Paolo si sentisse a disagio, e quando si è a disagio è meglio separarsi. Le faccio un esempio che riguarda me stesso. Io mi sono molto dedicato al tema stadio, tanto che c’era chi mi chiamava “Stadioni” e non Scaroni. Vero, ma l’ho fatto soprattutto negli anni di Elliott. Quando è arrivato RedBird che ha esperti che hanno costruito stadi in tutto il mondo, a me è venuto naturale mettermi nel team e perdere quel ruolo autonomo. È un po’ quello che doveva succedere per l’area tecnica". 

Le strategie di mercato

Inevitabile capire dopo l'addio di Maldini e Massara, chi farà il mercato? "Sarà nelle mani di un team che integra competenze diverse, con l’ad Giorgio Furlani che ha anche l’area sportiva da coordinare, insieme a professionisti come Geoffrey Moncada e l’allenatore Pioli: ci aspettiamo che dica la sua in queste scelte. Oltre agli esperti internazionali di RedBird. Nuovi ingressi? Al momento no. Il Milan di oggi, che ha vinto lo scudetto ed è arrivato in semifinale di Champions, penso che sia più attrattivo". Altra domanda frequente fra i tifosi rossoneri è quella sul budget per il prossimo mercato: "Ricordo che in quattro anni abbiamo investito più degli altri (200 milioni), qualcuno dirà non sempre bene, ma i nostri azionisti ci hanno consentito di fare una squadra forte e continueremo insieme su questa strada. Credo che dovremo fare qualche cessione, e concludere qualche acquisto importante: siamo ambiziosi. RedBird e tutti noi vogliamo che il Milan continui questa crescita. Non dimentico che ho iniziato a fare il presidente in un momento drammatico. Si ricorderà che dicevo sempre che avevamo due montagne da scalare, il risanamento dei conti e i risultati sportivi. Ora non siamo in cima, ma un bel pezzo di strada lo abbiamo fatto, anzi direi che in Italia siamo tra quelli che ne hanno fatta di più. Vogliamo continuare a scalare, sempre avendo in mente che più ricavi portano più investimenti per l’area sport e più successi sportivi portano più ricavi: un circolo virtuoso da mettere in moto".