Galliani eletto senatore: "Continuerò il mio impegno con il Monza"

L'ELEZIONE

23 ott 2023 - 19:10

Il vice-presidente vicario e amministratore delegato del Monza ha vinto le elezioni suppletive del collegio della città brianzola, ottenendo così il seggio in Senato che fu di Silvio Berlusconi. Il suo impegno per il club non sarà però pregiudicato: "Il Monza è la passione della mia vita. Cercherò di fare bene le due cose col massimo delle mie capacità, possibilità ed energie"

Adriano Galliani torna in Senato. Il vice-presidente e amministratore delegato del Monza ha vinto le elezioni suppletive tenutesi nella città lombarda per assegnare il seggio parlamentare rimasto vacante dopo la morte di Silvio Berlusconi nello scorso giugno. Galliani, che era il candidato del centro-destra, ha battuto nella corsa Marco Cappato, candidato di centro-sinistra e Movimento 5 Stelle, ottenendo circa il 52 % delle preferenze.

"L'impegno per il Monza non verrà mai meno"

Intervenuto ad Adnkronos, ha assicurato come il ruolo politico non toglierà tempo ed energie a quello calcistico: "L'impegno per il Monza è la passione della mia vita. Cerchiamo di fare bene le due cose col massimo delle mie capacità, possibilità ed energie. Continuerò a battermi per il Calcio Monza e per la città di Monza. Andrò avanti con la passione di quando ero bambino, sono convinto di poter fare le due cose e lo farò con una passione infinita".

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i suoi mister

Gli allenatori di Berlusconi: "consigli" e battute

Allenatore, in fondo, lo era stato anche lui. Dell’Edilnord, come commentava con sarcasmo Liedholm, il suo primo “mister” al Milan, con cui erano frequenti frecciatine e scambi di battute. Tutto a causa dell’irresistibile tentazione di Berlusconi di dare consigli tattici ai suoi allenatori: dal 'sarto inadatto' Zaccheroni al 'testardo' Leonardo, passando per il 'cantante' Tabarez. Con Ancelotti, invece, il diktat delle due punte ADDIO A BERLUSCONI, LE NEWS IN DIRETTA

1986-87: LIEDHOLM, BOTTA E RISPOSTA

"Il gioco che fa non è funzionale al gol”, l’appunto fatto da Berlusconi a Liedholm. “Lui molto bravo, capisce di calcio: è stato allenatore dell'Edilnord”, la celebre battuta in risposta del Barone. Che conteneva però una verità. Berlusconi aveva veramente allenato.
Parliamo degli anni Sessanta, Berlusconi era ancora “solo” un imprenditore edile amministratore della società di costruzioni Edilnord. Torrescalla era invece un collegio dell’Opus Dei che aveva una sua squadra di calcio. Berlusconi ci aveva messo lo sponsor, trasformandola nella Torrescalla-Edilnord, e aveva reclutato giocatori attraverso un annuncio sulla Gazzetta dello Sport

QUANDO ESONERO' DELL'UTRI ALLENATORE

Allenatore Marcello Dell’Utri, in squadra c’è anche il fratello di Silvio, Paolo, che gioca punta centrale e "segnava caterve di gol", come ha sempre detto di lui il Cavaliere. "Giocavamo con il libero", raccontò nel 2013, al Guerin Sportivo, Massimo Nava, ex giocatore di quella squadra e oggi noto giornalista. "I modelli di riferimento erano l’Inter di Herrera e il Milan di Rocco, per cui tante palle calciate in avanti e poi si correva". Finché Silvio non “esonera” Dell’Utri e si mette in panca…

1987-1991: ARRIGO SACCHI, LA PRIMA GRANDE INTUIZIONE

Ma torniamo a Liedholm. Allontanato nel 1987, Berlusconi “inventa” Arrigo Sacchi, scoperto in un match di Coppa Italia in cui il suo Parma aveva vinto a San Siro. È l’inizio di una nuova era, per il Milan e per tutto il calcio italiano